Gli ebrei, in Germania, hanno paura. Dopo l’escalation di violenze che hanno colpito le comunità ebraiche in tutto il mondo, la situazione si sta facendo sempre più tesa. Le limitazioni, i timori e i confini, infatti, stanno irrompendo nella vita di tutti i giorni. “Gli ebrei a Berlino non devono aver paura né devono nascondersi – ha dichiarato Josef Schuster, presidente del consiglio centrale degli ebrei in Germania – ma, se dovessero frequentare quartieri ad alta densità di musulmani, sarebbe meglio non usare la kippà” (copricapo circolare indossato dagli ebrei osservanti maschi).
E ancora, per timore di ritorsioni verso gli abbonati, il mensile della comunità ebraica berlinese, “Juedisches Berlin”, dal prossimo mese arriverà nelle case dentro una busta anonima. Un provvedimento mai reso necessario fino a oggi. “Abbiamo deciso di inviare il periodico in busta chiusa, per ridurre la probabilità di atti ostili contro i membri della nostra comunità, che conta oltre diecimila iscritti – ha affermato il portavoce della comunità ebraica, Ilan Kiesling – non è stata una scelta facile, ma alcuni dei nostri affiliati avevano già chiamato, spiegando che stavano pensando di cancellare la sottoscrizione per evitare problemi o rivendicazioni”.
Nell’editoriale dell’ultimo numero di “Juedisches Berlin”, il presidente della comunità berlinese, Gideon Joffe, ha messo in evidenza questa allarmante condizione. L’Europa non appare più come un luogo sicuro dove abitare e vivere la propria vita senza limitazioni. Dopo l’attentato alla rivista satirica “Charlie Hebdo”, al supermercato kosher, alla sinagoga di Copenaghen e dopo le crescenti manifestazioni antisemite, la situazione appare sempre più preoccupante.
Negli ultimi giorni, Schuster, ha declinato l’invito rivolto agli ebrei in Europa da Benjamin Netanyahu, primo ministro di Istraele, a trasferirsi. Secondo il presidente del consiglio centrale “non bisogna darla vinta ai terroristi, la minaccia è globale, in Terra Santa non si è più al sicuro. Si tratta di uno sviluppo che non avrei immaginato cinque anni fa – ha aggiunto – ed è già un po’ spaventoso”.
Cecilia Greco