Prendete un paese che di recente è stato vittima di un terribile attentato terroristico, aggiungeteci una serie di droni sconosciuti alle forze dell’ordine che sorvolano di notte zone non autorizzate: la ricetta per far tornare Parigi e la Francia nel panico è servita. Due gli avvistamenti, avvenuti a distanza di 24 ore l’uno dall’altro, nelle ultime notti. La polizia ora indaga per cercare i proprietari degli apparecchi contro i quali dovrà agire per volo di aeromobile in zona vietata. La legge francese prevede, infatti, la necessità di autorizzazione per i velivoli al di sotto dei seimila metri di altezza: prescrizioni violate dai droni avvistati in questi giorni, i quali – in alcuni casi – non superavano i 100 metri da terra e tanto basta per spargere paura tra i parigini.
Tra le zone di passaggio dei piccoli velivoli, sprovvisti tra l’altro di pilota, c’è anche l’ottavo arrondissement, che ospita l’ambasciata statunitense. La sera del 24 febbraio ci sono stati avvistamenti nel pieno centro di Parigi: in Piazza della Concordia, alla Torre Eiffel, sulla spianata degli Invalides. A tranquillizzare i francesi ci ha però pensato il criminologo Cristophe Naudin che ha provato a dare una spiegazione al fenomeno attribuendolo all’attivismo dei gruppi ambientalisti e quindi escludendo il coinvolgimento dei terroristi islamici. Secondo lo specialista, infatti, a far decollare gli apparecchi potrebbero essere stati gli ecologisti che vogliono far valere le proprie ragioni: non è un caso che negli ultimi mesi tra le aree maggiormente interessate dai sorvoli vi siano proprio quelle delle centrali nucleari. Intanto ieri pomeriggio la polizia ha arrestato tre giornalisti dell’emittente Al Jazeera per aver azionato droni nel Bois de Boulogne, parco pubblico a ovest di Parigi. Tuttavia, non ci sono ancora notizie di un collegamento con gli altri apparecchi avvistati.
Roberto Rotunno