Difendere il pluralismo delle forme d’impresa e il rispetto dell’originalità delle stesse. Questa è una delle sfide future che il mercato internazionale dovrà porsi per garantire una concorrenza leale, trasparente e corretta tra le imprese. A sostenerlo è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti che ha partecipato al convegno “Alle origini dell’Alleanza cooperativa” che si è svolto oggi all’università Lumsa di Roma. “La sfida è riuscire a capire come nelle diversità culturali, economiche, politiche dei diversi paesi, si possa trovare una strada comune, moderna capace di promuovere un futuro insieme, basato sulla cooperazione”, ha detto Poletti in un’intervista a Lumsanews.
In Italia l’Alleanza delle Cooperative è un esempio concreto, un terreno comune sulle quali le imprese possono operare. Secondo Maurizio Gardini, presidente dell’ Alleanza Coop insieme a Rosario Altieri, è necessario avviare da subito delle vere e proprie politiche attive del lavoro. Questo non significa solo garantire assistenza a chi ha perso il lavoro o non si trova sul mercato. Misure apprezzabili, che sicuramente devono essere prese in considerazione dal Governo ma che non sono sufficienti a garantire la crescita. La strada da percorrere è trovare risorse da investire per un recupero della competitività del Paese: “In particolare – ha sottolineato Gardini – occorre tutelare la distintività cooperativa quale elemento in grado di sviluppare la forma più avanzata di democrazia economica e di svolgere una rilevante funzione sociale”.
Secondo il presidente per la vasta gamma di attività che le cooperative svolgono, per il loro ruolo economico e sociale in tutti gli Stati membri sarebbe inoltre importante un maggiore coinvolgimento dei rappresentanti della cooperazione in tutti i processi decisionali delle istituzioni europee, per stimolare la comprensione reciproca e promuovere le buone prassi.
“Non esistono aziende buone e aziende cattive – ha sottolineato il ministro Poletti – il mercato è la risultante dei comportamenti dei soggetti protagonisti del mercato stesso. Se un’impresa fa un cattivo contratto può indurre anche le altre a seguire l’esempio mentre bisogna andare nella direzione opposta: far emergere chi vale per competenza, capacità. Se i soggetti hanno missioni e finalità diverse ma hanno un campo comune dove operare, il mercato sarà migliore”. Insomma secondo Poletti per risollevare e migliorare l’economia la strada da percorrere è quella che promuove il pluralismo imprenditoriale.
Maria Lucia Panucci