“È cambiato tutto, siamo alla fine di un’epoca. È venuto il momento di sfidare democraticamente Renzi”. Così, all’indomani del Jobs Act, in un’intervista a “Il Fatto Quotidiano”, il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, sembrava avesse lanciato il guanto di sfida al giovane premier, facendo intendere di scendere in politica. “Non solo il premier applica tutto quello che gli ha chiesto Confindustria ma – ha sottolineato il leader della Fiom – afferma il principio che pur di lavorare si debba accettare qualsiasi condizione. Il lavoro non è più concepito come un diritto”. Per Landini “si sta assistendo ad uno scardinamento sostanziale dello Statuto dei lavoratori che non solo tutelava le singole persone ma riconosceva la contrattazione collettiva e quindi la mediazione sociale come uno dei pilastri delle relazioni sindacali”. “Il nuovo contratto – ha spiegato- non è a tutele progressive. Se si pensa che ogni anno circa il 9% dei lavoratori cambia lavoro, si capisce che nel giro di poco tempo la tutela contro il licenziamento illegittimo non esisterà più”.
E la risposta di Renzi non si è di certo fatta attendere. “E’ un impegno scontato”, ha infatti replicato Per il presidente del Consiglio la scelta di lasciare il sindacato è arrivata più dalla Fiom che da Landini. Il segretario avrebbe preso atto di una sconfitta e starebbe cercando di riciclarsi nell’agone politico. “Avendo perso la battaglia sindacale ora vuol cambiare pagina giocando battaglia politica – ha detto il premier senza mezzi termini – è normale, lo rispetto”. Freddo anche il commento della Cgil: “Se Maurizio vuol scendere in politica tutti i nostri auguri ma il sindacato Fiom è un’altra cosa”, ha scritto in un tweet Massimo Gibelli, portavoce del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Gli auguri sono arrivati anche dall’ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero.ma a quanto pare Landini non avrebbe nessuna intenzione di candidarsi: “Non ho mai pronunciato la frase “adesso faccio politica” – ha rettificato il segretario – la sfida a Renzi consiste nella creazione di una coalizione sociale capace di unificare e rappresentare tutte le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Ed è questo che ho sempre inteso con impegno politico”.
Maria Lucia Panucci