Alla vigilia della manifestazione della Lega Nord che sabato attraverserà le vie della Capitale, il segretario Matteo Salvini torna sulla polemica che sta infiammando il partito e avverte: “Il primo che dirà una parola fuori posto si accomoderà fuori”.
All’origine delle tensioni, la lista per le regionali di maggio in Veneto: il candidato sostenuto da Salvini è il governatore uscente Luca Zaia, ma il sindaco di Verona Flavio Tosi non ci sta e nelle settimane scorse ha minacciato di correre da solo, presentando una lista civica che “intercetterà il voto moderato e la delusione ampia che c’è in Veneto.”
Dopo il fallimento dell’incontro di ieri con Tosi e Zaia, oggi Salvini è tornato all’attacco ai microfoni di Uno mattina: “Mettere in discussione Zaia è una fesseria, chi litiga aiuta solo la sinistra.” Parole dure anche sull’annuncio di Tosi di non partecipare alla manifestazione: “Un dirigente che ricopre delle cariche e prende dei soldi grazie alla Lega non puo’ dire ‘Mah non so se vengo’.”
Lo strappo tra Tosi e il partito, secondo fonti interne al partito, si sarebbe aperto con la decisione di Salvini di candidarsi alle eventuali primarie che decideranno il capofila del Centro-destra per Palazzo Chigi. Candidatura che, secondo gli accordi originari tra Salvini e Tosi, sarebbe spettata a quest’ultimo.
Il sindaco di Verona sembra determinato a correre da solo alle prossime regionali, mettendo concretamente a rischio la vittoria della Lega nella regione considerata, da sempre, il baluardo del partito. Per Tosi, a questo punto, Sansone può morire con tutti i filistei. Un boccone amaro per il Carroccio che, se non riuscirà a colmare la spaccatura, avrà il solo conforto di aver finalmente sperimentato, sulla propria pelle, la tanto agognata secessione.
Raffaele Sardella