Crescita record per il surplus commerciale italiano, secondo solo a quello tedesco. Nell’ultimo trimestre del 2014 infatti, il Pil nostrano, ha beneficiato della continua crescita dell’export che ha sfiorato i 42 miliardi di euro, 14 in più rispetto al 2013. A sostenere quest’incremento il buon andamento della domanda estera netta. Le esportazioni di beni infatti sono cresciute di volume di oltre il 2% (escludendo la componente di prezzo), al contrario delle importazioni, addirittura in calo.
Anche l’industria italiana mostra segnali di crescita, facendo segnare a dicembre un +1,4% sul mese di novembre. Dopo due anni sotto lo zero, il dato diventa positivo anche per l’intero 2014 con un aumento dello 0,1%. Crescita di volume inferiore solo a quella della Germania, che ha registrato un picco del +4%, ma sicuramente superiore alla Spagna +1,5%, alla Francia +0,4% e agli altri paesi della zona euro +0,5%.
Secondo i dati diffusi dal Centro Studi di Confindustria, negli ultimi quattro anni l’export delle aziende italiane è cresciuto del 3% annuo, raggiungendo quasi i livelli di quelle tedesche che sfiorano il +3,5 %. Proprio in Germania, l’anno scorso, l’economia ha registrato un avanzo commerciale di 217 miliardi di euro, il massimo mai raggiunto dai paesi europei. Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma, società indipendente che realizza attività di ricerca e consulenza economica a livello nazionale e internazionale, conferma, sul sito Linkiesta.it, questo andamento positivo, evidenziando però un comune e problematico arretramento della domanda interna. Posizione condivisa anche dal Segretario del Tesoro statunitense, Jacob Lew. “Le politiche per promuovere la domanda interna sarebbero un bene per l’economia tedesca e quella mondiale – ha dichiarato – e, soprattutto, contribuirebbero a far uscire dalla crisi i paesi dell’Unione”.
Cecilia Greco