Lampedusa è piegata su se stessa, rischia il collasso. Ieri un’ondata di oltre 800 migranti, provenienti principalmente dalla Libia, ha raggiunto le spiagge dell’isola siciliana. Terminati i primi soccorsi, nella notte, altri 361 profughi sbarcano da tre motovedette della Guardia Costiera. Poi, stamattina, l’ultimo flusso di 265 persone.
Così, il sistema di accoglienza di Lampedusa viene messo in ginocchio. Contrada Imbriacola, il centro d’accoglienza dell’isola maggiore delle Pelagie già ieri contava 800 migranti a fronte di una capienza massima di 400 persone. Non manca solo lo spazio vitale ma anche il personale addetto al controllo del centro. È, ancora una volta, piena emergenza.
La crisi libica dà ancora più peso all’allarme lanciato dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni alla comunità internazionale. Con una lettera, indirizzata all’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Federica Mogherini, al vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans e ad altri sei commissari, si prepara il terreno in vista del summit del 4 marzo in cui si riuniranno per discutere di immigrazione, progetto Triton e Frontex. Il fenomeno migratorio «non accenna a diminuire di intensità – è l’allarme di Gentiloni nella missiva -, al contrario i salvataggi dall’inizio dell’anno sono in crescita del 58,8% rispetto al 2014». Per questo, «l’Italia – prosegue ancora il Ministro – considera il recente avvio, lo scorso 1° novembre, dell’operazione Triton, un primo passo nella giusta direzione. Nondimeno, riteniamo che l’Unione Europea debba fare di più in termini finanziari e di concreta disponibilità di mezzi aeronavali»
In risposta a Gentiloni è intervenuta Natasha Bertaud, portavoce dell’esecutivo Ue, assicurando l’impegno della comunità internazionale a sostegno dell’Italia «se chiederà ulteriore assistenza da Frontex». «Naturalmente – continua la portavoce – l’operazione congiunta Triton è intesa per sostenere gli sforzi italiani su loro richiesta, e non rimpiazza né sostituisce gli obblighi italiani nel monitoraggio e nella sorveglianza delle frontiere esterne Schengen e nel garantire pieno rispetto degli obblighi internazionali ed Ue, in particolare per le ricerche ed i salvataggi in mare».
Intanto a Lampedusa l’emergenza viene affrontata con ogni mezzo possibile. Dall’arcipelago agrigentino è stato anche avviato un ponte aereo per trasferire alcuni migranti in altri centri d’accoglienza italiani. Il primo volo ha già raggiunto la Sardegna e ora si cercano nuovi luoghi attrezzati e, soprattutto, disponibili.
Nel frattempo, continua la lotta ai trafficanti di immigrati che, nel ragusano, ha portato all’arresto di due presunti scafisti di origine senegalese, che si aggiungono ad un terzo uomo, Lamin Jallow, 28 anni, originario del Gambia, arrestato domenica. Determinante all’individuazione dei presunti trafficanti è stata la collaborazione dei profughi approdati nelle ultime ore sulle coste siciliane.