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Torna in edicola l’Unità. Veneziani: «Sarà un giornale popolare». Lo “scivolone” su lady Pascale

di Samantha De Martin23 Ottobre 2014
23 Ottobre 2014

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Con buona pace o sbigottita rassegnazione dell’illustre fondatore, Antonio Gramsci, l’Unità, tornerà a ripopolare le edicole, arricchito da una sostanziosa porzione di gossip e cronaca nera. Forte dell’iniziativa editoriale di Guido Veneziani, noto per i suoi periodici “Top” e “Vero” e grazie ai 10 milioni di euro stanziati dall’imprenditore per assorbire i 30 milioni di debiti e i 900mila euro di spese annue, il quotidiano “rosso” tornerà presto ad affermarsi sulla scena della carta stampata. L’offerta di Veneziani è parsa, agli azionisti, più accattivante rispetto alla proposta avanzata da Matteo Arpe, tanto da spingerli a creare una Fondazione di cui faranno parte Youdem (in attivo e con possibilità di sviluppo), Europa (che a novembre si avvia verso la chiusura per rilanciarsi online come settimanale) e l’Unità.

Secondo quanto garantito dal tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, l’offerta verrà presentata verso fine ottobre e prevederà una redazione più snella rispetto alla precedente. Ma anche più libera dalla pruderie legata al gossip e ai costumi, al punto che Guido Veneziani ha rivelato: «Se becco Francesca Pascale nuda la pubblico». Affermazione che sembra provenire dalla bocca di un paparazzo, piuttosto che dall’editore di un giornale sulle cui pagine scivolarono le penne di Pavese, Calvino, Vittorini, Pasolini, sulle cui colonne si è cucina la storia politica e culturale dell’Italia. Ebbene queste pagine potrebbero, a breve, essere riempite dalle morbide sinuosità del fresco e non troppo raffinato fascino di Lady Pascale che tanto piace al neo editore.”. E così, da quotidiano “degli operai e dei contadini” l’Unità diventerà, secondo le “ambiziose” scelte di Valentini, un «giornale popolare, nell’accezione positiva del termine, che si occuperà di politica e di sociale con un linguaggio giovane, adeguato ai tempi moderni». Tempi moderni e dannati, che si genuflettono ai desideri di una società che cambia, quasi mai in meglio, che detta regole, influenzando scelte non sempre fortunate e culturalmente efficaci.

Samantha De Martin

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