I gravi incidenti della partita Serbia-Albania continuano a generare complicazioni nei rapporti tra Belgrado e Tirana. Ieri, infatti, i primi ministri Aleksandar Vucic ed Edi Rama (nella foto) hanno fatto sapere di aver posticipato la storica visita a Belgrado (la prima negli ultimi 68 anni) del premier albanese, che per il momento é stata rinviata dal 22 ottobre al 10 novembre. A deciderlo sono stati gli stessi due primi ministri in un colloquio telefonico nel quale hanno concordato sulla necessità di incontrasi e di parlarsi, nonostante persistano divergenze sulle responsabilità degli incidenti di martedì scorso allo stadio di Belgrado.
Infatti, secondo la polizia serba, il fratello del premier albanese, Olsi Rama, presente in tribuna ospiti, avrebbe pilotato il drone sul terreno di gioco. L’oggetto volante a cui era stato appeso il simbolo della Grande Albania, era stato fatto decollare, in precedenza, da un certo Ismail Morinay, un albanese in possesso di un passaporto italiano, il quale si trovava sul tetto di una chiesa vicino allo stadio. L’uomo sarebbe poi fuggito in auto lasciando il controllo del drone a Rama.
Il premier albanese, in un’intervista alla “CNi”, ha difeso il fratello specificando che lui come uno qualsiasi degli altri 45 supporter era presente allo stadio e non poteva essere coinvolto.
Intanto in Serbia, negli ultimi giorni, si sono registrati attacchi a sfondo etnico contro locali di proprietà di serbi di etnia albanese. Un fenomeno allarmante, che e’ stato immediatamente condannato dalle autorità di Belgrado.
Quando poco tempo fa il sorteggio Uefa aveva inserito i due Paesi nello stesso Gruppo I delle qualificazioni agli Europei di calcio del 2016, qualcuno aveva espresso preoccupazione riguardo possibili incidenti. E come previsto alla prima occasione gli episodi sono scoppiati, proprio nell’incontro di andata fra le due nazionali. Almeno per il momento, però, a livello politico sembrerebbero superati i disaccordi iniziali, in attesa dell’incontro tra i due premier in programma il 10 novembre.
Alberto Gentile