Oscar Pistorius è stato condannato a cinque anni per l’omicidio colposo della sua fidanzata, la modella sudafricana Reeva Stenkamp, avvenuto nel bagno della villa del campione paraolimpico il 14 febbraio 2013. L’atleta è stato inoltre condannato ad altri tre anni (sospesi con la condizionale) per possesso abusivo di armi da fuoco: la pistola di un amico, con la quale in un’altra circostanza aveva sparato in un ristorante. I due processi sono stati unificati per sottolineare l’instabilità emotiva di Pistorius e la sua tendenza a fare un uso scriteriato delle armi, senza curarsi delle possibili conseguenze.
Pistorius in carcere. A differenza del sistema giuridico italiano, quello sudafricano, di derivazione anglosassone, prevede la possibilità del carcere per i colpevoli di omicidio colposo, pertanto dopo aver letto la sentenza, la giudice Thokozile Masipa (67 anni, nera) ha ordinato alla polizia giudiziaria di condurre Pistorius in una cella del tribunale, da dove sarà poi trasferito in un carcere: probabilmente il ‘Kgosi Mampuru Correctional Services’, che già ospita un centinaio di detenuti portatori di handicap.
Le motivazioni della sentenza. «Sarebbe un giorno triste per questo Paese se si creasse l’impressione che c’è una legge per i ricchi e famosi e una legge per i poveri», ha affermato la giudice Masipa, che poi ha motivato la mancata concessione dei lavori socialmente utili, chiesti dalla difesa, affermando che «i testimoni hanno provato la vulnerabilità di Pistorius, ma egli ha già dato prova della sua capacità di farvi fronte», alludendo alla sua lunga e vittoriosa battaglia contro il comitato olimpico internazionale, che ai Giochi di Londra 2012 lo aveva portato a gareggiare alla pari con gli atleti normodotati.
La famiglia di Reeva. Pistorius, che non ha fatto sapere se presenterà appello, non dovrebbe comunque scontare in carcere l’intera condanna. Dopo 10 mesi potrà infatti chiedere gli arresti domiciliari (già ottenuti durante le indagini preliminari) per buona condotta: la procura sudafricana ipotizza per lui un periodo di detenzione di venti mesi circa. Nonostante questo, la famiglia di Reeva Stenkamp, che prima di intraprendere la carriera di modella si era laureata in legge, si è detta soddisfatta della sentenza e annuncia che non farà ricorso per chiedere un aumento di pena.
Alessandro Testa