I motociclisti non ci stanno edomenica hanno fatto sentire la loro voce. Erano in centinaia per protestare contro l’allargamento della Ztl nella zona del Tridente che costringerà ogni giorno 23mila centauri ad abbandonare il proprio mezzo ai lati del nuovo perimetro per poi proseguire a piedi o con i mezzi pubblici. Una folla su due ruote ha sfilato domenica pomeriggio da piazza Augusto Imperatore fino a piazza Venezia dove è stata fermata dai vigili. In molti avevano con sé uno striscione o un adesivo. Marino è stato travolto da un mare di ironia: «Marino fatte er motorino» era lo slogan più diffuso, affisso su autobus e muri. E ancora: «No motorino, no party», «Meglio il motorino che Marino», «Marino ti è chiaro? Roma città degli scooter».
La protesta di ieri è la seconda in pochi giorni. Già venerdì i motociclisti avevano invaso piazza del Popolo tramite un flash mob organizzato dal Nuovo Centrodestra. Nonostante tutto, il Campidoglio va avanti. Da oggi scattano le nuove misure: cinque nuovi varchi presidiati dai vigili, 80 euro di multa ai trasgressori. I negozianti situati nella nuova zona vietata temono contraccolpi negativi alle proprie casse e annunciano ricorsi, i commessi non sanno più come recarsi nei negozi a svolgere le proprie mansioni. Ma Marino è convinto della bontà del lavoro effettuato dall’Assessore ai trasporti e alla mobilità Guido Improta e non ha annunciato cambiamenti di pensiero o ritardi nell’entrata in vigore dei divieti.
Sono poche le categorie esentate: potranno liberamente circolare all’interno della nuova Ztl i conducenti di mezzi pubblici, i lavoratori notturni con sede di lavoro all’interno del nuovo perimetro, i titolari di laboratori artigianali, chi deve accompagnare i figli a scuola, i conducenti dei veicoli dei portatori di handicap, i conducenti di veicoli elettrici e ovviamente i residenti, le forze di polizia e i servizi di pronto intervento. Tutti gli altri restano a piedi. Ma potranno usufruire dei 250 nuovi parcheggi che il Campidoglio ha realizzato ai margini della zona vietata.
Valerio Dardanelli