Grande successo per la Maker Faire, la fiera delle invenzioni svoltasi a Roma all’Auditorium Parco della Musica e che ha accolto, dal 3 al 5 ottobre , più di 90mila visitatori in soli tre giorni. Trentatré le nazioni che hanno partecipato a questa importante rassegna scientifica con 600 progetti e 42 workshop provenienti da tutta Europa. Una mostra dell’innovazione e dell’artigianato 2.0 che, dalla pasta stampata in 3D al robot umanoide iCub, è riuscita a sorprendere adulti e ragazzi. Se gli stand iniziali hanno visto l’avvicendarsi dei progetti più curiosi e “giovani”, la parte centrale dell’Auditorium è stata invece interamente dedicata al make in Italy: cinquant’anni di innovazione italiana, raccontati attraverso i progetti degli inventori del nostro paese e passando anche per lo storico passato (se da un lato, infatti, si è potuto ammirare la novità del 3D nella stampa, dall’altro si è voluta ricordare la bellezza storia delle vecchie macchine da scrivere Olivetti).
Spazio anche ai giovani, nella seconda edizione della fiera dell’innovazione e della tecnologia della capitale: molti i progetti presentati da ragazzi giovani, come quello di Valerio Battilocchi, dell’Istituto tecnico “Galileo Galilei” di Roma che insieme ai suoi compagni di scuola ha realizzato una coppia di droni attivabili tramite bluetooth in grado di “giocare” a calcio. Tramite alcuni sensori interni che permettono loro di riconoscere la palla, inseguirla e “colpirla”, i due robot sono in grado di condurre un’intera partita fino a quando uno dei due non segna un goal alla squadra avversaria. È stata però l’Italia che ha offerto ai visitatori della mostra una vera e propria chicca: era presente alla Maker Faire anche iCub, robot umanoide ad alta interattività realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Durante la fiera iCub è stato lasciato interagire con i visitatori. Non appena una pallina rossa, tenuta in mano dal visitatore di turno, entrava nel suo campo visivo, il robot la seguiva con lo sguardo e con le mani cercava di afferrarla. A seconda della riuscita o meno del compito, iCub è anche in grado di esprimere attraverso il volto felicità o tristezza.
Ugo Pattacini, uno dei realizzatori della piattaforma open source del robottino ha dichiarato:”Non possiamo aspettarci che iCub si comporti come i robot che vediamo nei film di fantascienza, ma tra 10-15 anni potremo trovare un fratello maggiore di questo primo prototipo nelle case, in grado di svolgere compiti domestici o aiutare persone con handicap o disabilità”:
Riccardo Luna, organizzatore dell’evento a Roma, ha detto che “il successo e l’interesse intorno a questa edizione affondano le radici in una consolidata tradizione italiana: la capacità di saper fare”. Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in visita alla manifestazione, ha poi aggiunto: “Questo della Maker Faire e degli artigiani digitali è una realtà che come Ministro del Lavoro mi impegno ad aiutare perché lanciano un messaggio molto importante: il lavoro non solo si deve cercare, ma si può costruire”.