Non è ufficiale, ma il Ministero dello Sviluppo ci sta lavorando: il saldo della prossima rata del canone Rai slitterà di qualche mese e sarà di importo decisamente più basso (l’attuale è di 113,50 euro), sembrerebbe, rispetto agli anni passati. Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli sta ripensando la tassa tanto odiata e più evasa d’Italia: quella nuova sarà in base al reddito, oscillerà dai 35 ai 65 euro, e non sarà più legata al possesso o meno dell’apparecchio televisivo.
Si mira quindi ad abbassare l’evasione del canone, oggi al 27%, con picchi quasi fino al 50% in Campania e Calabria, riducendo l’importo dello stesso, legato ai consumi e al reddito delle famiglie.
L’introito stimato per il finanziamento del servizio pubblico però è previsto in crescita: dagli attuali 1 miliardo e 700 milioni di euro si salirà a 2 miliardi all’anno, grazie ai proventi che lo Stato ricava dal gioco d’azzardo, compresa la Lotteria Italia. In alternativa il governo sta studiando la revisione dell’imposta: un’imposta di consumo, più alta per alcune tipologie di prodotti più costosi, che sarà poi girata alla Rai.
Nicola Stacchietti