Il festival del cinema di Roma tornerà ad essere una “festa”. L’ha svelato il direttore artistico Marco Müller alla presentazione del programma della nona edizione della kermesse capitolina. In parte si tratta di un ritorno alle origini, a quando il festival, appunto, si chiamava ancora “festa” ed era stato concepita, dall’allora sindaco Walter Veltroni, perché avvicinasse il più possibile gli spettatori a quei festival cinematografici che erano visti come appuntamenti di nicchia, distanti dai gusti del grande pubblico. Oggi, però, quest’idea diventa ancora più radicale: Marco Müller, infatti, non si è soltanto limitato ad eliminare la tradizionale giuria composta da addetti ai lavori, ma ha deciso di affidare completamente il festival nelle mani dei cinefili. Non esisterà una giuria “popolare”, come quella delle prime edizioni, formata da un numero selezionato di spettatori: da questa nona edizione in poi, i premi saranno assegnati da tutti coloro che hanno pagato il biglietto, tramite una votazione a fine visione di ogni film. Una vera e propria rivoluzione nella struttura del festival, come ha spiegato lo stesso direttore artistico: “Quando saranno gli spettatori ad avere la parola, a proclamare i vincitori del festival, questo farà cambiare molto le prospettive. Di solito si va ai festival sapendo già in qualche modo i film che dovranno uscire, sapendo già che tipo di fortuna potranno avere nelle sale, stavolta niente sarà prevedibile”.
Un salto nel buio dunque, ma con un paracadute niente male: un programma inattaccabile, ricco di tanti film di qualità appartenenti ai generi più vari. Si parte il 16 ottobre con “Soap Opera” di Alessandro Genovesi e si chiude il 25 ottobre con un’altra commedia italiana, “Andiamo a quel paese” del duo comico Ficarra e Picone. Nei dieci giorni in cui Roma sarà Capitale del cinema, gli spettatori potranno gustarsi ben 24 anteprime mondiali, 6 internazionali, 11 europee e 10 nazionali. Tante le star che calcheranno il red carpet: da Richard Gere a Clive Owen, da Kevin Costner a Rooney Mara. E non è azzardato ipotizzare che qualcuno potrebbe avere la stessa fortuna di Jared Leto che, lo scorso anno, dopo essere venuto a Roma per presentare “Dallas Buyers Club” portò a casa l’Oscar come Miglior attore non protagonista, proprio per la performance regalata in quella pellicola. Lo stesso Marco Müller a riguardo fa delle previsioni positive: “Vi posso dire che avendo visto tutti i film americani che abbiamo selezionato, anche quest’anno dovremmo azzeccarci abbastanza con gli Oscar ai migliori attori. L’Oscar al film forse non è tra l’elenco dei nostri film, ma scommetto su quello per la Miglior regia”.
Corinna Spirito