L’euro si rifà il look e, dopo la stampa della nuova banconota da 5 euro, arriva anche il nuovo taglio dei 10 euro. La nuova banconota è stata messa in circolazione a partire da martedì 23 settembre e fa parte della nuova serie ‘Europa’ introdotta dalla Banca Centrale Europea. Alla stampa della nuova versione dei 10 euro ha contribuito, naturalmente, anche la Banca d’Italia.
Le ragioni del cambiamento sono soprattutto legate alla sicurezza: i nuovi tagli infatti sono stati studiati per rendere molto difficile la contraffazione (nel primo semestre 2014 Bankitalia ha riconosciuto false 74.423 banconote, con un incremento del 6,5 per cento rispetto al secondo semestre 2013). Le novità più significative sono state messe a punto per il pubblico, per rendere facilmente riconoscibile una banconota autentica da una falsa. Per questo gli elementi saltano subito all’occhio del comune cittadino, anche di quello più distratto. Innanzitutto si parte dal verde smeraldo con il quale è inciso il numero ‘10’, che diventa cangiante quando si muove la banconota. Altra modifica di primaria importanza è l’elemento olografico posto sotto forma di linea verticale e che mostra il volto di ‘Europa’, la dea greca alla quale è ispirata la nuova serie, inserita anche nella filigrana stessa del nuovo taglio e visibile in controluce. A questi si aggiungono elementi tattili sui bordi del nuovo 10 euro, facilmente riconoscibili anche dalle persone con problemi visivi e realizzati con un metodo calcografico, una vera e propria incisione, quasi impossibile da imitare. Infine uno strato di vernice trasparente presente su tutte le nuove banconote da 10 euro, ed anche su quelle da 5 euro, per permettere ai tagli minori, che sono soggetti a maggiori passaggi e transazioni, una maggiore durata di circolazione ed un minore deterioramento.
“Il rinnovo della banconota segue l’evoluzione tecnologica del tempo – ha dichiarato Antonio Schimperna, titolare della Divisione Taglio e confezionamento Servizio Banconote della Banca d’Italia – è la volontà da parte della Banca Centrale di garantire l’integrità della banconota, come mezzo di pagamento sicuro ed affidabile. L’utilizzo di nuove tecnologie di sviluppo garantisce un riconoscimento più semplice ed una contraffazione sempre più difficile”.
A quest’opera di rinnovo la Banca d’Italia ha partecipato attivamente, come d’altronde hanno fatto tutte le banche centrali dei paesi che aderiscono alla moneta unica.
“Nell’eurosistema ogni banca centrale nazionale ha una quota di assegnazione – continua Schimperna – e questa quota di partecipazione al capitale della Bce è regolata da due elementi: la popolazione ed il prodotto interno lordo del paese. L’Italia può vantare una quota superiore al 17%, inferiore solo a quelle di Germania e Francia”.
Ma che fine faranno le banconote che fino a ieri avevamo in tasca?
“Le vecchie banconote verranno triturate ed avviate ad un processo di termovalorizzazione, che garantisce un recupero di energia, minimizzando in questa maniera gli effetti sull’ambiente. In ogni caso non c’è una data di scadenza per le banconote, che restano dunque in circolo sino al loro deterioramento” spiega Schimperna, che non può far altro che glissare sulla domanda che tutti almeno una volta nella vita si sono posti: quanto costa alla banca la creazione di una banconota (ad esempio) da 10 euro?
“Questa è una domanda ricorrente ma è un’informazione riservata, diciamo che sicuramente costa meno di dieci euro”.
Mario Di Ciommo