HomeCronaca Un mare di banconote false invade l’Italia. Inutili anche le macchinette anti-contraffazione

Un mare di banconote false invade l’Italia. Inutili anche le macchinette anti-contraffazione

di Valerio Dardanelli24 Settembre 2014
24 Settembre 2014

banconote-euro-falsi-casertaI negozianti non possono dormire sonni tranquilli. Le banconote false di nuova generazione sono fatte talmente bene che neanche le macchinette adibite al riconoscimento dei soldi contraffatti sono in grado di riconoscerle. Secondo la Banca d’Italia, sono sempre di più le banconote false in circolazione nel nostro paese. Dall’inizio di gennaio a oggi, sono stati sequestrati più di 74mila biglietti contraffatti, con un incremento del 17,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nell’ultimo decennio, i pezzi sequestrati sono 5,5 milioni per un controvalore che supera i 400 milioni di euro.
Letizia Radoni, capo del dipartimento circolazione monetaria della Banca d’Italia, ha spiegato al Corriere della Sera che i tagli più contraffatti non sono quelli alti: «Le banconote da 20 e da 50 euro sono le più falsificate perché circolano di più e la gente dedica poca attenzione. Bisognerebbe toccarli, muoverli, guardarli: le caratteristiche di sicurezza di prima fascia metterebbero in condizione tutti di distinguere i biglietti falsi».
La capitale europea della contraffazione è Napoli: da lì e dalla provincia proviene più del 50% delle banconote fraudolente in circolazione. Nel capoluogo campano, opera da molti anni un gruppo che si è altamente specializzato nella produzione di falsi. Come ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Corriere Gerardo Marinelli, comandante del nucleo antisofisticazione monetaria della Guardia di finanza di Napoli, «in Campania opera un’organizzazione denominata “Napoli group”. Si tratta di falsari storici. Hanno un’elevatissima professionalità che tramandano insegnando a chi, prevalentemente dall’estero, viene a imparare le tecniche base della falsificazione. Ogni stamperia ha una struttura aziendale e ci sono varie figure. C’è il committente che investe il capitale, in genere circa 200mila euro per l’acquisto dei macchinari. Poi c’è il tipografo, un maestro capace di replicare ologramma, filigrana e calcografia delle varie banconote. E c’è il grossista che piazza le banconote ai dettaglianti».
Proprio in Campania è avvenuto l’ultimo maxi-sequestro. Ieri la Guardia di finanza ha confiscato 17 milioni di euro falsi, tutti in tagli da 50. Ad allarmare le forze dell’ordine è stato il comportamento sospetto di un uomo che caricava freneticamente su un furgone numerosi contenitori camuffati da materiale da cancelleria. E per farlo si era messo nella zona più periferica e appartata del parcheggio di un centro commerciale di Marcianise, in provincia di Caserta. La Guardia di Finanza ha notato i suoi movimenti e si è insospettita, intervenendo immediatamente. All’interno del mezzo ha rinvenuto le banconote. Un quantitativo ingente, destinato quasi certamente fuori dai confini italiani. Per l’uomo, un incensurato di origini campane, è scattato l’arresto.
La fattura delle banconote false era molto buona a detta delle Fiamme Gialle: «Si tratta di biglietti assolutamente idonei a trarre in inganno la generalità dei consumatori in virtù della buona imitazione della filigrana, del filo di sicurezza e degli ologrammi, circostanze che determinano la difficoltà di riconoscerne la falsità. L’operazione ha impedito che la messa in circolazione delle banconote determinasse effetti negativi sulle transazioni commerciali e, conseguentemente, sull’economia reale».
A confermare che quella delle banconote false è diventata un’emergenza, è arrivato ieri un servizio di Striscia la notizia che mostrava come a Napoli sia possibile prendere un biglietto contraffatto da 20 euro pagando con 4,5 euro originali.
L’unica vera contromisura è l’immissione di monete nuove sul mercato. Dall’anno scorso la Banca centrale europea ha deciso di mettere in circolazione la seconda serie di euro, con specifiche di sicurezza rafforzate. I nuovi 5 euro hanno visto la luce nel 2013 mentre da ieri sono stati introdotti quelli da 10 con la novità del numero che, stampato in verde scuro, appare blu quando la banconota viene mossa.

Valerio Dardanelli

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