Un ordigno è stato fatto esplodere nei pressi del ministero degli Esteri al Cairo, causando la morte di due ufficiali di polizia e il ferimento di altri cinque agenti e un civile. L’attentato non si può considerare un gesto a sé stante: infatti, l’area colpita è una zona strategica, a metà tra il ministero e la sede della Tv e della radio di Stato. Non solo, a un centinaio di metri inizia il ponte 26 Luglio, considerato come porta d’accesso all’isola di Zamalek, sede di decine d’ambasciate e di residenze diplomatiche.
Tra i primi indiziati, come comunicato da parte dei servizi di sicurezza egiziani, i Fratelli Musulmani e questo perché tra le vittime figura il nome del tenente colonnello Mahmud Abu Serei, uno dei testimoni dell’accusa nel processo contro Mohamed Morsi per l’evasione dal carcere nel 2011. Poco dopo la formulazione della tesi dei servizi, è spuntata la rivendicazione del gruppo alqaedista Ajnad Misr, i Soldati dell’Egitto, seguita da un monito: «Le operazioni di punizione e vendetta continueranno». Vendetta che fa riferimento alla repressione dei movimenti pro-Morsi dello scorso anno. Prima dell’attentato al Cairo, un altro ordigno ha causato gravi danni sulla linea ferroviaria che collega la capitale egiziana alla cittadina di Zagazig, nei pressi del delta del Nilo, senza alcuna vittima. Sempre un’altra bomba ha fatto temere il peggio davanti alla caserma di Tanta, nell’Alto Egitto a sud del Cairo, mentre altri due ordigni venivano disinnescati a un checkpoint e al consiglio municipale. Anche in questo caso, nessuna vittima.
Nel frattempo, il presidente al Sisi è a New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu, dopo aver dato il proprio consenso alla Coalizione anti-Isis. Inoltre, potrebbe incassare il via libera per il piano di stabilizzazione della Libia, altro grande fronte aperto nella lotta al Califfato di al Baghdadi. Da Bengasi, intanto, il califfato libico ha promesso vendetta per l’appoggio politico del Cairo ai filo-governativi.
«Il nostro pensiero va innanzitutto alle famiglie delle vittime di questo vile attacco. L’Italia rimane saldamente a fianco dell’Egitto nella comune lotta contro tutte le forme di terrorismo», ha affermato in una nota l’ambasciata italiana. Simili i toni di condanna usati dalla sede diplomatica dell’Ue e degli Usa.
Renato paone