È ancora al vaglio della polizia la versione data dalla guardia giurata di Roma sull’omicidio della ventisettenne Natascia Meatta. L’uomo, infatti, avrebbe sparato per sbaglio all’ex compagna, mentre si trovava a casa sua.
I due si erano separati da poco, ma, a detta di tutti, mantenevano un rapporto sano per il bene della loro bambina di due anni. Ieri, nel primo pomeriggio, appena uscito dal lavoro, Alessandro si era recato a casa di Natascia, in zona Tor Bella Monaca, per vedere sua figlia, come faceva spesso. Lui, vigilante per la Sicuritalia, indossava ancora la pistola di ordinanza e, su richiesta della donna, aveva fatto per toglierla, perché poteva essere pericolosa per la bambina. Proprio in quel momento qualcosa sarebbe andato storto: l’arma aveva il colpo in canna e non aveva la sicura, così, appena poggiata sul comodino, avrebbe fatto inavvertitamente partire un proiettile che, dopo aver sfiorato la piccola, ha colpito alla testa Natascia Meatta, ferendola gravemente.
È stato lo stesso Alessandro a chiamare i soccorsi e spiegare subito alla polizia che il colpo sarebbe partito accidentalmente; ma l’ambulanza che l’ha trasportata al Policlinico Tor Vergata non ha potuto nulla per le gravissime condizioni della ventisettenne, morta subito dopo l’arrivo in ospedale.
In queste prime ore, sembra proprio che gli inquirenti credano alla versione data dalla guardia giurata, ma non escludono ancora nessuna pista. Vero è che chiunque conoscesse la coppia, descrive Alessandro e Natascia come due persone molto tranquille, che non litigavano mai, neanche ora che erano separati: entrambi amavano molto la figlia e questo bastava per andare d’accordo.
Gli stessi genitori della giovane, che si trovavano in casa al momento della tragedia, hanno confermato che nessuno dei due aveva mai alzato la voce e tutto era estremamente tranquillo prima del colpo di pistola.
A questo punto non resta che attendere che la polizia confermi o meno l’involontarietà del gesto di Alessandro, che in quel caso rischierebbe una condanna per omicidio colposo.
Corinna Spirito