Un’esperienza significativa quella dei quattro giovani reporter della scuola di giornalismo Lumsa che per 7 giorni (dal 27 agosto al 2 settembre) sono stati imbarcati sulla nave della marina militare San Giusto, avendo così la possibilità di partecipare “in diretta” alle operazioni di salvataggio di “Mare Nostrum” iniziata il 18 ottobre 2013 per fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria in corso nello Stretto di Sicilia, dovuto all’eccezionale afflusso di migranti. Un’esperienza che è valsa lo scoop ai reporter della testata Lumsanews, che ha avuto subito un eco grandissima su giornali e tv.
Proprio durante gli ultimi giorni di permanenza sulla nave della marina, Emanuele Bianchi, Alberto Gentile, Silvia Renda e Flavia Testorio sono riusciti a intervistare fra gli oltre 1500 migranti anche Kmaled Hamida, l’uomo poi arrestato dalle forze dell’ordine perché riconosciuto come scafista e quindi colpevole di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La notizia ha viaggiato in fretta: prima il Messaggero, con la giornalista Cristina Montagnaro, che ha riportato sul quotidiano online della capitale l’esperienza e il lavoro dei colleghi, e poi una chiamata inaspettata dalla redazione del programma rai La vita in diretta. “Ha squillato il telefono e quando ho risposto – racconta Flavia, una delle giornaliste – dall’altra parte della cornetta mi hanno detto che la redazione del programma era interessata ad averci in studio, per raccontare l’esperienza che abbiamo vissuto. Sono rimasta un momento in silenzio, non riuscivo a crederci”. Grande soddisfazione per i quattro reporter che sono riusciti, grazie alla scuola di giornalismo Lumsa, a raggiungere un bel traguardo, il primo di molti altri. Intanto Alberto, Flavia, Emanuele e Silvia, non dimenticheranno mai ciò che hanno vissuto, che resterà per sempre nei loro occhi e fra le pagine dei loro block notes.