I vigili urbani non ci stanno e chiedono al sindaco di Roma maggiori tutele. Troppo rischioso e poco tutelato, a loro dire, il lavoro che ogni giorno svolgono nelle strade dell’Urbe.
E’ questo in sintesi quanto è venuto fuori nel corso di un’assemblea generale dei vigili urbani della capitale del sindacato Ospol.
“La maggior parte degli agenti che operano su strada sono affetti da malattie come dermatiti allergiche, forte lacrimazione oculare, sordità, emicrania e riniti croniche. Nei casi più gravi si riscontrano malattie cardiocircolatorie e tumori che portano a invalidità permanente e anche al decesso” affermano i rappresentanti del sindacato che pertanto rivendicano che “venga valutato che la strada è un luogo a rischio, perciò vogliamo i dovuti accorgimenti e le tutele del caso”.
Non solo però rischi di malattie, i vigili sono a rischio aggressione durante i servizi notturni, durante il trasporto di minori extracomunitari nei centri di accoglienza, di controllo della movida notturna, di mantenimento del decoro urbano e di contrasto della micro-criminalità nelle scuole, nelle stazioni della metro e nelle strade.
Pertanto i caschi bianchi chiedono al sindaco la rotazione sui posti di servizio ad alta intensità di traffico, l’installazione di cabine con filtraggio dell’aria, una polizza assicurativa contro i rischi di salute per quanto riguarda le malattie professionali e una dotazione di un kit sanitario che comprenda: mascherina a norma, corpetti antitaglio e guanti protettivi per tutti i 6200 vigili della Capitale.
Purtroppo però finora le richieste dell’Ospol non hanno ricevuto alcuna risposta. “Una piattaforma rivendicativa e’ stata inoltrata all’amministrazione dall’Ospol a fine agosto ma nessuno ha ancora risposto” ha dichiarato Luigi Marucci, presidente del sindacato.
I vigili aspettano impazienti una risposta del Campidoglio e minacciano scioperi ed iniziative “con impatti devastanti per il traffico di Roma” qualora le rivendicazioni non verranno accolte.
Mario Di Ciommo