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Lazio, litorale assediato dai vu cumprà: Fregene e Ostia al limite

di Stelio Fergola10 Luglio 2014
10 Luglio 2014

ImmagineIl litorale di Fregene invaso da carretti e borsoni di plastica. Quello di Ostia pieno di venditori ambulanti ossessivamente alla ricerca di acquirenti per la propria mercanzia. La situazione sugli emigranti e venditori abusivi sui lidi laziali conferma i problemi di sempre anche nell’estate 2014.
Fregene, spiaggia un tempo rinomata e considerata d’élite, oggi deve fare i conti con l’invasione degli abusivi ambulanti. Nella porzione di spiaggia parallela alla celebre Via di Castellammare c’erano circa 127 venditori abusivi nella giornata di domenica, divisi più o meno equamente tra il centro e il nord Africa.
Arrivano tutte le mattine, verso le 9:15, con il bus blu proveniente da Roma che porta a destinazione la maggior parte di loro, muniti di grandi borsoni carichi di merce da provare a vendere. Una via battuta nel sentiero della necessità e della speranza, ma è chiaro che questi elementi vanno a incrociarsi anche con le esigenze e le vite dei turisti. Che nel week end si trovano in condizioni ancora più disagiate.
La storia di Ostia è ancora più complessa: nel 2011 il Campidoglio aveva addirittura autorizzato l’attività degli ambulanti, suscitando le ire di tutti i commercianti. L’esperimento durò poco, e dall’estate successiva dal Municipio non si è fatto altro che dichiarare una formale “guerra” ai vu cumprà.
Una guerra molto “fredda” allo stato attuale, visto che le spiagge sono sempre più prese d’assalto da centinaia e centinaia di abusivi che ogni giorno, dai Cancelli a Ostia, fanno su e giù sulla sabbia cercando di vendere occhiali, bracciali e collane, birra, acqua. Con i commercianti sul piede di guerra, attaccati nel loro lavoro in parte (ma si spera del tutto) fiscalmente regolare. Ci sono perfino vu cumprà che vendono quotidiani sulle spiagge, non si sa con quale provenienza. “Mi piacerebbe tanto sapere dove prendono i giornali e per conto di chi li vendono – dice Walter, storico edicolante del lungomare – Il nostro lavoro si è già ridotto molto a causa della crisi economica per la quale meno gente va in villeggiatura. Se poi dobbiamo affrontare anche questo tipo di concorrenza itinerante è davvero finita”. Quando però si tratta di capire chi organizza questi affari, tutto tace, nessuno sa nulla, e si reagisce con una smorfia di fastidio.
I bagnanti non stanno meglio: “Non è possibile nell’arco di un’ora vedere passare accanto al proprio ombrellone almeno 15-20 persone, tutte diverse – dice Valentino, abitudinario delle spiagge libere – molti insistenti per venderti qualcosa”.
L’assenza di controlli per una quantità di merce impressionante che sta invadendo, come tutti gli anni, le spiagge romane, rappresenta il vero allarme e non sembra che ci sia spazio per una soluzione in tempi brevi.

Stelio Fergola

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