Il contratto firmato dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e dalla Federazione italiana editori e giornalisti (Fieg) tutela i più anziani a scapito dei giovani. È quanto afferma Jacopo Orsini, giornalista del Messaggero, in una lettera inviata al presidente del sindacato Franco Siddi nella quale sostiene in particolare che l’istituto dell’ex fissa sarà garantito solo a chi ha più di quindici anni di anzianità. Si tratta di un trattamento previdenziale integrativo che viene alimentato grazie ad un contributo a carico degli editori e spetta ai giornalisti professionisti in alcuni casi di interruzione del rapporto di lavoro e assunti a tempo indeterminato e in presenza di determinati requisiti di anzianità.
“La bozza – scrive il cronista – prevede che i giornalisti con anzianità tra i dieci e i quindici anni abbiano al posto dell’ex fissa una cifra compresa fra 2mila e 10mila euro, una piccola frazione di quanto gli sarebbe spettato con il contratto attuale”. Secondo Orsini, a uscire maggiormente penalizzati saranno i nuovi assunti e quelli con meno di dieci anni di anzianità. Questi potranno beneficiare soltanto di una modesta cifra, che andrà da 5 a 15 euro, nel fondo pensione ma dovranno comunque continuare a versare il contributo per l’ex fissa a chi è già in pensione o sta per andarci.
Per quanto riguarda i giornalisti con più di quindici anni di anzianità, la bozza prevede che un giornalista vicino all’uscita porti ottenga un’ex fissa di fatto pari a quella attuale. Il contratto prevede la garanzia dell’ex fissa calcolata sui parametri in vigore in base al vecchio accordo anche per chi maturerà i quindici anni dopo il 31 dicembre 2014. Il sospetto di Orsini e’ che si tratti di una disposizione contrattuale ad personam, studiata per qualcuno che “aveva bisogno di altri sei mesi per non essere fregato”.
Roberto Rotunno