Ufficialmente iniziata la nuova stagione calcistica per le squadre della Capitale; Roma e Lazio si presentano ai blocchi di partenza mutate rispetto allo scorso anno. Il cambio di tecnico e la necessità di sfoltire la rosa i temi che stanno tenendo banco nelle giornate del ritiro, con naturalmente il calciomercato a fare da cornice. Se perla Romal’assenza di grandi colpi rientra nella nuova politica societaria, orientata a valorizzare il vivaio e i possibili campioni del futuro,la Laziocerca di fare di necessità virtù conciliando la scarsità di risorse messe sul piatto dal presidente Lotito (ma questa non è una novità) con le occasioni che offre il mercato, vagliate giorno per giorno dal ds Tare.Ritorno al passato per i giallorossi. Zdenek Zeman: questo il nome che ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi romanisti; una piazza che aveva necessità di una scossa psicologica dopo il fallimento del “progetto” alla catalana targato Louis Enrique. Reduce dalla trionfale stagione vissuta a Pescara, riportato in serie A dopo una cavalcata all’insegna dello spettacolo, il tecnico boemo torna nella capitale dopo 13 anni; la voglia è intatta, così come l’impianto tattico (il famoso 4-3-3 votato molto più ad attaccare che a difendere) e soprattutto la preparazione atletica, vero e proprio incubo dei calciatori: corsa con fusti pieni d’acqua sulle spalle, ripetute e i famigerati gradoni.
Migliaia di persone stanno in questi giorni seguendo la squadra nel ritiro di Riscone di Brunico convinti che, se non ricca di successi, sarà almeno una stagione divertente; anche se la piazza sembra ormai stanca di vivere annate di transizione.
La linea verde. Sul fronte mercato si prosegue con il copione imposto dalla presidenza americana: meno nomi altisonanti e più talenti in erba. Il ds Sabatini ha confermato che i top player rimarranno lontani da Roma anche quest’anno.
Arrivano dal Brasile i giovanissimi rinforzi per la difesa: Dodò e Castan, rispettivamente terzino sinistro e centrale del Corinthians neocampione del Sudamerica; mentre a centrocampo gli innesti del talento greco Tachsidis e dell’americano Bradley vogliono dare al tecnico un’ampia possibilità di scelta in un reparto chiave. Per l’attacco, salutato Borini (volato verso Liverpool) la società punterebbe decisa su Mattia Destro, anche se la trattativa non pare semplice dovendo battere la concorrenza di Inter, Milan e Juve. Si spera, poi, di fare cassa alleggerendosi di ingaggi onerosi come quelli di Borriello e Pizzaro; questo permetterebbe di investire fondi freschi sul mercato; obiettivi: un altro centrale di difesa e un terzino destro.
La Lazio e l’incognita tecnico. Nuova stagione, nuovo mister. Dopo un lungo tira e molla, Lotito saluta Reja ed accoglie il bosniaco Vladimir Petkovic; un tecnico tutto da scoprire: di lui si parla un gran bene ma le esperienze accumulate finora non sono di primissimo livello (molto campionato svizzero, non proprio il massimo). Ma il mister non è estraneo a tutti: Lulic, diventato nella scorsa stagione uno dei punti fermi della squadra, lo conosce bene essendo stato allenato in patria e ne ha tessuto le lodi con i compagni.
Nel ritiro di Auronzo di Cadore, i biancocelesti si sono presentati con una squadra tutta da inventare. Il capitano Mauri il più acclamato dai tifosi ma su di lui pesa come un macigno la scure del calcio scommesse.
Poche novità sul fronte mercato. Dopo l’acquisto del brasiliano Ederson (arrivato “solo” perché a parametro zero) è tutto fermo: saltato il trasferimento di Breno, condannato a 3 anni e 9 mesi di carcere per aver incendiato la sua abitazione, si stanno cercando alternative per la difesa; arenata anche la trattativa con il turco Ylmaz, ma ancora si spera di riavviarla. Il problema di fondo sono i soldi: Lotito non sembra intenzionato ad investire più di tanto nella squadra ed aspetta di vendere i “gioielli di famiglia”: Zarate e Matuzalem garantirebbero fondi sufficienti per piazzare almeno un colpo a reparto. Il mercato è appena iniziato, le altre squadre non è che stiano facendo i fuochi d’artificio e c’è tutto il tempo di rimediare ma il clima d’incertezza non giova certamente alla squadra.
Umori diversi, ma poi non così tanto, animano dunque i tifosi di Roma e Lazio; solo il 26 agosto, quando partirà il campionato, si potrà però sapere se le sensazioni della prima ora erano quelle giuste o se, come in passato, il campo stravolgerà tutto. Non resta che aspettare.
Marcello Gelardini