“Non più una strada, ma la passeggiata dei romani”. È questo lo slogan del progetto di pedonalizzazione dei fori imperiali. Dal 28 giugno partirà la fase due: la circolazione sul tratto compreso tra largo Corrado Ricci e piazza del Colosseo sarà consentita solo a bici e autobus e sarà chiuso al traffico privato anche il tratto da piazza Venezia a largo Corrado Ricci.
L’annuncio è stato dato ieri dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, dall’assessore alla Mobilità, Guido Improta e dall’assessore al Commercio, Marta Leonori.
“Abbiamo lanciato un nuovo step verso la pedonalizzazione totale dei Fori Imperiali. Questo è un nuovo tassello della città che vogliamo, dove il centro storico è protetto dal grande numero di veicoli a motore. È un problema ambientale e sanitario, ma anche di tutela del nostro patrimonio archeologico” ha commentato Marino.
Non tutti, però, sono entusiasti dell’iniziativa del sindaco. La pedonalizzazione a metà dei Fori Imperiali avviata quasi un anno fa non ha avvantaggiato i commercianti. In via Labicana, dopo la pedonalizzazione, su 32 negozi hanno chiuso in cinque e molte botteghe sono chiuse per mancanza di richieste di affitto.
La pedonalizzazione aumenterebbe, inoltre, il rischio abusivi. Anche il critico d’arte Plihippe Daverio ha commentato la scelta di Marino, “Via dei Fori Imperiali per il traffico di Roma è centrale. Si può chiudere l’arteria se il vantaggio che se ne ottiene è oggettivo, ma per farlo bisogna prevedere una rilettura complessiva del sistema archeologico della città. Così si rischia di offrire la più bella passeggiata del mondo ai venditori abusivi” ha commentato Daverio.
Alberto Gentile