Questa mattina è stata firmata la parte di normativa del contratto che riguarda i giornalisti contrattualizzati. Il confronto tra Federazione italiana editori giornali (Fieg) e la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) ha approvato il nuovo contratto con otto voti favorevoli, tre voti contro e tre astenuti. Inoltre tutte le regioni hanno votato a favore, fatta eccezione per il Lazio. Tra i provvedimenti principali passati c’è la sostanziale eliminazione della ex fissa. In pratica chi ha meno di 15 anni di anzianità aziendale la perde, a parte un rimborso che non supera i 10mila euro e che spesso si aggirerà attorno ai 2mila euro. Chi ha già maturato invece riceverà il proprio compenso a rate. Stesso discorso per chi è in pensione, con l’unico vantaggio che non si vedrà decurtare quanto maturato.
Passa anche la politica di incentivi alle assunzioni: l’accordo stabilisce le tariffe minime per il lavoro giornalistico, in caso di collaborazione coordinata e continuativa. La delibera prevede un compenso minimo di 250 euro ad articolo per i mensili, 67 per i periodici, 20,80 euro per i quotidiani, 6,25 euro per un lancio di agenzia o per una segnalazione sul web.
“Questo contratto fa schifo – ha sbottato Fabio Morabito, uno dei tre che ha votato contro il provvedimento – ci sono stati piccoli miglioramenti rispetto alla bozza iniziale ma comunque contiene troppe ingiustizie e le nuove norme sulla ex fissa sono illegali. Ma la parte più vergognosa è rappresentata dagli incentivi ai contratti a tempo determinato, con sgravi fiscali e tagli ai salari di ingresso. Cioè veri e propri stimoli alla precarizzazione.
Di parere contrario Giovanni Negri, presidente Associazione Lombarda Giornalisti, che invece conferma il suo appoggio a Franco Siddi, segretario dell’Fnsi e principale fautore di questo accordo con gli editori. “Il protocollo sul lavoro autonomo, che avremmo voluto più ricco, è un passo in avanti perché per la prima volta si riconoscono obblighi economici e sociali per questi colleghi”. Sulla ex fissa Negri prende distanza dalle critiche: “Non spendo parole: chi ha idee migliori rispetto al sicuro fallimento del fondo lo dica”.
Intanto però i giornalisti continuano la protesta e chiedono con forza il congresso anticipato dell’Fnsi, un sindacato che a loro parere, avrebbe preso decisioni non condivise con la maggior parte dei giornalisti. Inoltre si invitano i colleghi ad inviare la propria diffida dal firmare il proprio contratto.
La trattativa, in ogni caso, prosegue oggi con la parte economica.
Mario Di Ciommo