Sono stati fermati dalle forze dell’ordine prima al confine svizzero, poi a quello francese, i due pullman della “Carovana europea dei migranti”, partiti da Torino ieri sera e diretti a Bruxelles con l’intento di far partecipare una delegazione di rifugiati alla manifestazione contro le politiche europee sull’immigrazione.
Al valico del Gran San Bernardo, in Svizzera, «abbiamo trovato un vero e proprio schieramento di agenti – racconta all’Ansa il portavoce Aboubakar Soumahoro – come se ci stessero aspettando». Visto l’assembramento di forze dell’ordine, la delegazione decide di tornare indietro e provare a varcare il confine francese. Il risultato, però, non cambia. Appena usciti dal traforo del Monte Bianco, a Chamonix, i pullman vengono nuovamente fermati. Dopo i controlli, si minaccia di rimandare cinque ragazzi in Italia. «Nessuno sarà lasciato da solo. Qui non ci sono clandestini, ma rifugiati regolari. E chi è in fase di rinnovo del permesso di soggiorno ha i suoi documenti», protesta Soumahoro. Il caso prende spazio sulle pagine dei quotidiani e dopo dieci ore di attesa e un processo per direttissima con cinque riammissioni in Italia, i pullman possono riprendere la propria marcia verso Bruxelles. «Questi continui controlli alle frontiere non ci fermeranno – continua il portavoce della Carovana -. I nostri obiettivi sono la libertà, la dignità e i diritti. Vogliamo ricordare che non veniamo in Europa in gita turistica, la nostra presenza è la conseguenza di guerre che vengono alimentate anche da paesi dell’Unione».
L’iniziativa, promossa dal Movimento migranti e rifugiati, dall’Usb, dalla Coalizione internazionale dei sans-papiers e da Migranti Europa, vedrà 300 migranti provenienti da Francia, Germania e Italia, sfidare i controlli alle frontiere per chiedere a Bruxelles che la politica migratoria europea sia rivista radicalmente.
La “Carovana dei migranti” fermata al confine francese. In 5 rimandati in Italia
23 Giugno 201452