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Frasi choc del prefetto di Perugia Antonio Reppucci sulle famiglie dei tossicodipendenti, Alfano lo rimuove

di Valerio Dardanelli23 Giugno 2014
23 Giugno 2014

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La bufera è scoppiata due giorni fa quando, nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti i vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanza, il prefetto di Perugia Antonio Reppucci ha dichiarato che «una mamma che non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare». E dopo pochi minuti ha rincarato la dose: «Il cancro è lì nelle famiglie. Spero che i padri taglino le teste ai figli che assumono stupefacenti».

Le frasi choc del prefetto hanno suscitato l’indignazione del procuratore della Repubblica di Perugia Antonella Duchini che si è dissociata da quelle affermazioni: «Le tematiche afferenti al consumo di sostanze stupefacenti sono complesse e riguardano sia l’aspetto della repressione che quello della prevenzione attraverso politiche sociali rivolte alle famiglie, che non devono sentirsi isolate ma piuttosto supportate e coinvolte».

Appresa la notizia, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha tuonato: «Le dichiarazioni del prefetto di Perugia sono gravi e inaccettabili. Non può restare lì né altrove. Assumerò immediati provvedimenti». Non si è fatta attendere la reazione del premier Matteo Renzi che tramite twitter ha ringraziato Alfano per la tempestiva puntualizzazione: «Le frasi del prefetto di Perugia sono inaccettabili, specie per un servitore dello Stato. Sono grato al ministro Alfano per l’intervento».

Travolto da un fiume di polemiche, Reppucci ha tentato l’estrema difesa: «Si deve vedere tutto il contesto in cui mi sono espresso. Nel corso dell’incontro si è parlato di molte cose, della situazione della droga a Perugia e in tutta Italia. C’è stato un gigantesco fraintendimento del senso che volevo dare alle mie parole. Nessuno vuole il suicidio di nessuno. La mia intenzione era quella di scuotere a fare gioco di squadra, famiglia compresa. Facciamo una guerra tutti insieme alla droga». Ma ormai la bomba era scoppiata. A chiedere la rimozione del prefetto si è aggiunto un coro di voci. Prima il coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni si è rivolto al presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno: «Credo che debbano procedere immediatamente alla rimozione del prefetto». Poi il leader dei verdi Angelo Bonelli ha alzato il tiro, definendo le parole di Reppucci «volgari e offensive». Anche le associazioni che assistono i tossicodipendenti e molti genitori che vedono quotidianamente la droga divorare i propri figli hanno espresso la propria indignazione, non convinti dalle tardive giustificazioni di Reppucci: «La mia è stata una provocazione. E non vedo perché tutte le mamme debbano sentirsi tirate in ballo. Io ho parlato solo di alcuni tipi di genitori».

In serata è giunta una nota del ministero dell’Interno che annunciava la rimozione di Reppucci. Al suo posto, da stamattina, è stata nominata la maceratese Tiziana Tombesi, da molti anni dirigente in diversi dipartimenti dell’amministrazione prefettizia.    

Valerio Dardanelli

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