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Tragedia sul Monte Bianco

di Francesca Ascoli13 Luglio 2012
13 Luglio 2012

Nove persone hanno perso la vita e undici sono rimaste ferite a causa di una valanga avvenuta ieri mattina, intorno alle 5.20, sulla vetta del Mont Muadit, in Alta Savoia, lungo la linea di frontiera tra Italia e Francia. Le vittime sarebbero due tedeschi, due spagnoli, due svizzeri, mentre altri tre dovrebbero essere di origine francese. Quattro persone, inizialmente disperse, sono state ritrovate nel corso delle ricerche. A dare l’allarme, alla Gendameria di Chamonix, uno dei feriti poco prima delle sei. L’incidente avrebbe coinvolto un gruppo di alpinisti molto ampio diviso in sei – sette cordate e coinvolto vari mezzi di soccorso: presente sul posto, insieme ai francesi, il Soccorso alpino valdostano che ha inviato squadre di intervento con elicotteri e unità cinofile da valanga. Secondo le prime ricostruzioni la slavina si è staccata dalla parete della montagna ricoprendo, improvvisante, il percorso effettuato dagli scalatori e trascinandoli per centinaia di metri fino al pianoro ghiacciato sottostante, dove sono presenti molti crepacci aperti.La Farnesinasta verificando la presenza di escursionisti italiani. Il sindaco di Chamonix, Eric Fourniern, conferma che nessun bollettino meteo aveva avvertito dei rischi. Tesi confermata anche da Alessandro Cortinovis, capo del Soccorso alpino valdostano, secondo cui “le condizioni meteo in questo periodo nella zona sono normali e non sembrano esserci problemi legati alla grande ondata di caldo- e continua- E’ un punto pericoloso da sempre, gli incidenti sono frequenti”. La vetta dove è avvenuto l’incidente è la terza più alta del massiccio del Monte Bianco. I francesi la chiamano “mont maudit”, “monte maledetto”, e porta già nel nome la tragica fama che si è costruita nel corso dei decenni. Una lunga serie d’incidenti, dopo che venne scalata per la prima volta nel1878, hacolpito molti alpinisti che si sono cimentati nella difficile ascesa. Tredici persone persero la vita nel 1997 e, nell’agosto dell’anno successivo, fu la volta di due spagnoli e un’alpinista polacca di venticinque anni, rimasta intrappolata proprio sul ghiacciaio.

Nel maggio del 2000 due sciatori di fondo vennero sepolti da una valanga mentre si dirigevano verso la cima. Ma il grande interesse degli scalatori per questa montagna, nonostante le sue insidie, non sorprende. Essa offre, infatti, alcuni tra i più suggestivi percorsi di cresta del Monte Bianco, ad esempio la salita lungo la cresta Kuffner, che immerge gli escursionisti in un «ambiente himalayano», come assicurano le guide.

Francesca Ascoli

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