Economia speculativa e cultura dello scarto. Sono questi i temi trattati da Papa Francesco durante la sua visita, domenica scorsa, alla comunità di Sant’Egidio e ripresi, ieri, al convegno “Investing for the poor”, promosso dal Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. Europa ed etica sono i temi più discussi di quest’ultimo periodo a causa della disoccupazione giovanile che non vede margini di miglioramento e dei mercati finanziari che non riescono a curare gli interessi delle comunità.
Il tutto – secondo Papa Francesco – nasce da un’Europa “stanca” che ha rinnegato le sue radici e che ha bisogno di essere ringiovanita.
I giovani – ha detto Bergoglio – rappresentano il futuro, ma vengono esclusi insieme agli anziani come se ci fosse alla base una forma di eutanasia nascosta. Perché tutto quello che non serve ultimamente si “scarta” e il vescovo di Roma lo sa bene. «Oggi al centro dell’economia mondiale non c’è l’uomo e la donna ma c’è l’idolo denaro è necessario scartare certe cose», perfino i bambini; le nascite sono sempre di meno e di conseguenza il tasso di natalità in Europa è diminuito. Poi, sempre parlando alla Comunità di Sant’Egidio il Papa ha ribadito che è «dai poveri e dagli anziani che si inizia a cambiare la società». A causa dell’economia speculativa e alla corruzione dei potenti sono “loro” a pagare per primi la loro situazione di disagio diventando sempre più poveri.
Carlotta Dessì