A Palermo ieri mattina era tutto pronto per accogliere i 767 migranti trasportati dalla nave Etna della Marina Militare. Un totale che somma i diversi superstiti raccolti nelle ultime operazioni in mare compiute nel Canale di Sicilia: migranti provenienti per lo più dalla Costa d’Avorio, dalla Guinea e dal Ghana. Tra di loro anche i 39 superstiti del naufragio avvenuto venerdì pomeriggio vicino Lampedusa. Sono dieci, in questo caso (di cui nove donne), le salme recuperate e anch’esse hanno viaggiato sulla nave dell’operazione Mare Nostrum, giunta nella mattinata di domenica nel porto siciliano. Per loro il Comune ha messo a disposizione il cimitero dei Rotoli, anche se bisognerà attendere il via libera del magistrato prima che possa avvenire la tumulazione.
Ma l’arrivo massiccio di profughi non ha impegnato solo il Comune, l’Asp e le associazioni. I siciliani hanno dato prova di grande solidarietà impegnandosi come volontari, lavorando per rendere agevoli le chiese e gli altri ricoveri messi a disposizione dal comune per ospitare i migranti e distribuendo cibo e acqua al loro arrivo. Lo sbarco ha richiesto inoltre la mobilitazione degli ospedali. Diversi, infatti, i feriti presenti sulle navi: c’è chi è stato ustionato dal carburante, molti disidratati, chi ha perso un braccio ed alcuni avrebbero contratto la scabbia.
I migranti (653 uomini, 46 donne e 68 minori) verranno sistemati in vari ricoveri, offerti da Caritas e Comune. Sono 550 i posti letto messi a disposizione dalla prima che dislocherà gli ospiti tra Villaggio Ruffini, la Chiesa San Carlo e la parrocchia di don Padre Puglisi, a Brancaccio.
Una prova difficile per il capoluogo siciliano che attraverso la voce del suo sindaco Leoluca Orlando denuncia un abbandono da parte delle istituzioni: “È inaccettabile che l’Europa si giri dall’altra parte e che a sua volta l’Italia scarichi sulla Sicilia”. E per affrontare al meglio la situazione, oltre che eventuali nuove ondate migratorie, il sindaco ha annunciato la nascita di un’unità comunale anticrisi.
Silvia Renda