E’ destinato a salire il bilancio delle vittime dell’attentato di domenica sera nella località costiera di Mpeketoni in Kenya. Al momento sono circa 48 le persone rimaste uccise ma, i funzionari locali della Croce rossa hanno fatto sapere che “sono tuttora in corso le ricerche di altri corpi “.
Secondo le autorità locali l’attentato è stato compiuto dal gruppo Shebab, un’organizzazione terroristica somala di matrice islamica. Benson Maisori, vice commissario del distretto, ha dichiarato alla France Presse: “Erano circa 50 assalitori, pesantemente armati su tre veicoli, e sventolavano la bandiera degli Shebab. Urlavano in somalo Allah Akbar (Dio è grande)”. Nella prima serata verso le venti ora locale i circa 50 jihadisti hanno attaccato la città costiera di Mpeketoni, vicino isola di Lamu, nota località turistica e patrimonio dell’umanità.
Mentre i bar e i caffè erano affollati da tifosi, e non solo, intenti a guardare la partita dei Mondiali di calcio in Brasile Svizzera – Ecuador i terroristi somali a bordo di tre mezzi hanno cominciato a sparare sulla folla, innescando una vera e propria guerriglia urbana con le forze di sicurezza locali. Il conflitto a fuoco, durato diverse ore, si è placato solo alle prime luci dell’alba.
Questo attentato è l’ultimo di una lunga serie cominciata nel 2011, quando il Kenya decise di inviare le sue truppe in Somalia proprio per combattere il gruppo jihadista Shebab.
Fuad Mohamed Khalaf, uno dei principali leader del gruppo legato ad Al Qaida ha dichiarato meno di un mese fa ai microfoni di Shebab’ s Radio Andalus: “La guerra si sposterà in Kenya, se uccideranno una ragazzina somala, noi ne uccideremo una keniana”. I terroristi, infatti, mirano ad ottenere il ritiro delle truppe keniote dal territorio somalo.
Cesare Bifulco
