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Anche la Spagna contro i tagli. Scontri a Madrid tra lavoratori e polizia

di Alessandra D'Acunto13 Luglio 2012
13 Luglio 2012

Continuano i disordini e gli scontri tra manifestanti e polizia in Spagna. Dopo i 76 feriti della “marcia negra”dei minatori, arrivati a Madrid da Asturias, Castilla, Leon e Aragon contro il taglio delle sovvenzioni per le miniere di carbone, ora a rischio chiusura, la protesta è dilagata non solo ad altre zone della città ma anche del paese.La solidarietà ai minatori ha spinto nuovi manifestanti a scendere in piazza a Puerta del Sol, famoso centro della movida madrilena, e nell’altrettanto centrale Plaza Catalunya a Barcellona, dove si sono contate più di 600 persone. Anche in queste occasioni non sono mancati gli scontri con la polizia: nella città catalana i manifestanti hanno appiccato il fuoco a vari contenitori di spazzatura e alla vetrina del negozio Mango, così da provocare l’intervento degli agenti, in assetto antisommossa, e l’arresto di nove persone che si vanno ad aggiungere agli otto fermati della protesta dei minatori. A Puerta del Sol la polizia è dovuta ricorrere alle pallottole di gomma e ha poi provveduto all’identificazione delle persone nei bar, senza risparmiare i turisti.

Ma non sono solo i minatori ad avere qualcosa da lamentare: contro i tagli delle tredicesime e dei permessi sindacali circa duecento funzionari della giustizia si sono concentrati in calle Genova a Madrid, sede del Partito Popolare ma anche dell’alto tribunale. Gli slogan e i cori scanditi dai manifestanti vanno  contro le misure di austerità annunciate in Parlamento dal premier Mariano Rajoy, in vista del risparmio di 65 miliardi di spesa in due anni previsto dall’Unione Europea. Scontenti dei provvedimenti in vista anche l’Associazione Unificata della Guardia Civile e altre centinaia di dipendenti pubblici dei dicasteri del Lavoro, Ambiente e Agricoltura che hanno bloccato il traffico sull’arteria principale di collegamento fra il nord e il sud della capitale. 

Le misure anticrisi.  Cos’è che fa infuriare i lavoratori?Per rispettare le indicazioni europee, il governo spagnolo dovrà attuare una politica di austerità: aumento dell’Iva al 21%, eliminazione della tredicesima per i dipendenti pubblici, diminuzione dei giorni liberi, riduzione del sussidio di disoccupazione, tagli al sistema pensionistico. Un vero e proprio collasso. Senza contare che i possibili benefici si realizzeranno solo se la nuova manovra non provocherà una diminuzione dei consumi. Il malcontento dilaga, ma il governo si trova tra due fuochi: l’UE ha già impegnato 30 miliardi per salvare le banche spagnole a patto di un forte controllo sulla politica di bilancio.

Alessandra D’Acunto

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