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Il PIL cala di oltre il 2,4%. Squinzi attacca Monti.

di Mariangela Cossu13 Luglio 2012
13 Luglio 2012

Il prodotto interno lordo per l’anno 2012 calerà di oltre il 2,4% . Questa la stima del centro studi di Confindustria. Intanto il suo presidente Giorgio Squinzi ha fatto sapere che quella sarebbe soltanto la migliore delle ipotesi e che «in effetti, probabilmente, sarà anche qualcosa di più, perché nella seconda parte dell’anno faccio fatica a vedere miglioramenti». Un netto peggioramento delle aspettative se si considera che il governo ha indicato una discesa dell’1,2%, il Fondo monetario internazionale dell’1,9% e la Bancad’Italia del 2%. L’economia italiana, dunque, sta arretrando: alle imprese non arriveranno gli ordini, la domanda sta crollando, la disoccupazione aumenta considerevolmente e il credito è ormai fermo.Il giudizio di Squinzi.Il presidente di Confindustria, comunque, ha dato un voto incerto al “governo dei tecnici”, quasi un’insufficienza, tra il cinque e il sei, proprio come il giudizio agli studenti poco diligenti. Ma pare che il Presidente del Consiglio non l’abbia presa bene e ha risposto un tantino sopra le righe, accusando addirittura Squinzi di far alzare lo spread con le sue dichiarazioni.

La ritrattazione.“Le mie frasi su Monti sono state distorte” – ha dichiarato Squinzi- non me lo aspettavo, sono polemiche basate su frasi decontestualizzate dal discorso generale in cui il senso era diverso”. Insomma, una “marcia indietro”, nella quale ribadisce ancora “il sostegno al governo”. “Non sono le mie dichiarazioni –aggiunge- a far salire o scendere lo spread”.

Le polemiche di Squinzi. D’altronde il presidente di Confindustria ha fatto più volte comprendere di non essere in pieno accordo con la linea politica economica di questo nuovo governo. Aveva definito “una boiata” la riforma del mercato del lavoro definendola non soddisfacente e incapace di migliorare la flessibilità in uscita abbassando, al contrario, la flessibilità in entrata. Anche in questo caso, Squinzi aveva ricevuto un rimprovero dal ministro del Welfare, Elsa Fornero. Ma nello stesso tempo, Squinzi aveva aggiunto che ormai bisognava approvare la riforma e sostenere in tutti i casi il governo e che sarebbe stato pronto a cambiare idea solo sela Fornero fosse riuscita a convincerlo.

 Mariangela Cossu

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