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Pakistan. Assalto dei Talebani all’aeroporto di Karachi, sale il bilancio delle vittime

di Raffaele Sardella10 Giugno 2014
10 Giugno 2014

Pakista-interna
Sale il numero delle vittime dell’attacco terroristico all’aeroporto di Karachi in Pakistan avvenuto domenica sera. A distanza di due giorni dagli scontri, sono stati rinvenuti i corpi di 7 addetti aeroportuali intrappolati nei pressi di una cella frigorifera nell’area cargo che, sommati ai 29 morti già accertati, fanno salire a 36 il numero finale dei decessi.
L’attacco è stato condotto da 10 terroristi appartenenti al Tehreek-i-Taliban, o TTP, fazione pachistana dei talebani che condanna l’alleanza del paese con l’Occidente e invoca l’imposizione della Sharia. Il capo del TTP, Abdullah Bahar, ha rivendicato l’azione definendola una rappresaglia per l’uccisione di Hakimullah Mehsud, capotribù colpito a novembre nel Nord Waziristan da un drone statunitense.
I terroristi, due dei quali indossavano vesti imbottite di esplosivo, hanno attaccato una zona dello scalo dove stazionavano gli aerei cargo. Lì, dopo aver provocato delle esplosioni e un incendio, sono stati fermati dalle forze di sicurezza che avrebbero arginato la minaccia impedendo ai miliziani di arrivare allo scalo civile. Secondo un portavoce del TTP, Shahidullah Shahid, lo scopo dell’attacco era invece quello di provocare un danno industriale al Pakistan, limitando il coinvolgimento dei civili.
Per Farooq Sattar, membro del parlamento pakistano che ha assistito all’attacco dal suo posto di passeggero su un aereo bloccato per tre ore sulla pista, è stato solo merito di alcuni addetti alla sicurezza se l’attacco è stato contrastato, impedendo che arrivasse nello scalo civile: “Ci sentivamo come anatre per il tiro al bersaglio – aggiunge il parlamentare – due giovani membri dell’equipaggio erano totalmente in preda al panico”.
Con l’attacco di domenica sfuma il faticoso processo di pace avviato a febbraio tra il governo e i talebani. Il gruppo TTP non compieva azioni eclatanti dal 2007 ma, a seguito di scissioni interne e cambi di leadership (terminate la settimana scorsa con la fuoriuscita del clan Mehsud) è tornato in balia delle frange più radicali.

Raffaele Sardella

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