Era scampato alla demolizione nel 1883. Era sopravvissuto alla bomba esplosa nel 1906. Aveva superato illeso l’avvento del fascismo, poi era passato all’Alemagna spa e in seguito, nel 1990, alla società Autogrill che ne aveva fatto un fast food Spizzico per i turisti del centro romano (uno scempio culturale). Ma ora lo storico ex caffè Aragno, centro della vita culturale della città ai primi del Novecento, chiude i battenti. E dove un tempo si ritrovavano artisti d’avanguardia e intellettuali come Giuseppe Ungaretti, Oscar Wilde e Matilde Serao in Via del Corso numero civico 181, a due passi da Montecitorio, si legge su uno striscione esposto sul marciapiede: “Autogrill ci ha licenziato via fax!”.
Autogrill ha licenziato tutti i suoi 77 dipendenti che attualmente servivano i caffè e cuocevano le pizzette perché dice di rimetterci. I quattro manager sono stati mandati a casa, mentre i 32 addetti saranno ricollocati in base alle mansioni. Andranno in parte a Fiumicino, in parte a Porta di Roma, sulla Tiburtina o all’outlet Soratte. Per tutti gli altri cassa integrazione fino al 31 agosto e poi si vedrà. “E’ assurdo vogliono mandarci in mezzo alla strada senza preavviso, come se fosse una cosa normale, chiediamo l’intervento del governo Renzi”, protesta un gruppo di lavoratori, mentre altri ancora si riuniscono furibondi.
Autogrill motiva così la sua scelta: “Abbiamo deciso di cessare l’attività nel punto di vendita di Roma a causa di condizioni economiche che nel corso degli anni sono diventate insostenibili, aggravate negli ultimi anni dalla negativa congiuntura economica generale. Il locale ha segnato una perdita di 700 mila euro nel 2012 e la situazione è ulteriormente peggiorata nel 2013 quando la perdita ha raggiunto i 930 mila euro”. Non sono serviti a nulla le mobilitazioni e gli scioperi dei lavoratori in corso da mesi di fronte al bar per scongiurare la chiusura. Il primo operatore al mondo nei servizi di ristorazione per chi viaggia ha deciso di mandare tutti a casa per via della crisi e degli affitti elevati che non stentano a decrescere. Anche se Autogrill tutto è fuorché in crisi visto che il bilancio appena approvato racconta di un utile netto di quasi 88 milioni di euro.
Giulia Lucchini