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Etihad-Alitalia tra esuberi e perplessità. Sindacati: «fuori il piano».

di Domenico Cappelleri04 Giugno 2014
04 Giugno 2014

alitalia

Duemilacinquecento posti in bilico e Malpensa che potrebbe essere trasformato in uno scalo merci, questi i principali effetti della trattativa tra Alitalia e Etihad che si avvicina alla conclusione. Sul piede di guerra i sindacati dopo le dichiarazioni di ieri del ministro Poletti che ha confermato le voci sui tagli che giravano nei giorni scorsi. «Vogliamo vedere il progetto industriale che la nuova compagnia si propone», ha attaccato il segretario Uil Angeletti. «Ne discuteremo quando saremo in grado di capire se la trattativa avrà un futuro, il nostro obiettivo è difendere i posti di lavoro». Più cauta Susanna Camusso: «Continuo a leggere notizie sui giornali, finché non vedo il piano non commento». Duro il segretario nazionale della Filt-Cgil, Mauro Rossi: «Come da copione il ministro del Lavoro spara numeri su esuberi, serve un confronto sul piano o saranno guai. No ai licenziamenti».   Sul fronte Malpensa invece arriva la smentita ufficiale di Alitalia che in una nota scrive: «La compagnia smentisce categoricamente la notizia di una qualsivoglia volontà di chiudere o ridurre le sue attività all’aeroporto». Fatto sta che dopo sei anni, la politica lombarda si trova ancora a discutere su come valorizzare il ruolo dell’aeroporto di Malpensa, l’unico con rotte intercontinentali a Milano. L’accordo fra Alitalia ed Etihad – secondo quanto riportato da alcune voci – non solo confermerebbe Roma Fiumicino come centro italiano, ma può riaprire anche un derby tutto milanese: nell’aeroporto di Linate gli emiri pare chiederanno di liberalizzare i voli per raccogliere passeggeri da dirottare sui loro scali, anche se non sarà facile ottenerlo. A Malpensa invece si concentrerebbe il servizio cargo della “nuova” compagnia. Preoccupato il presidente della regione Lombardia Maroni che ai microfoni di Radio 24 ha affermato: «E’ un bene che Etihad entri in Alitalia, un po’ meno bene che ci siano 2400-2500 esuberi: se questo penalizzerà Malpensa gli esuberi raddoppieranno come minimo, perché tutto l’indotto di Malpensa subirà conseguenze», ha affermato infine l’ex segretario della Lega Nord.

 

 

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