Hanno lasciato l’obitorio di Sloviansk le salme del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli e del suo interprete russo Andrei Mironov, uccisi sabato scorso nell’est dell’Ucraina. L’ambasciata italiana ha riferito che la salma di Rocchelli sarà portata a Kiev.
Drammatico il racconto dell’autista rimasto illeso: “I loro corpi sono stati dilaniati dai colpi di mortaio”. “Quando siamo arrivati sono scesi dalla macchina, con le mani alzate. Poi hanno scattato delle foto. Hanno iniziato a spararci addosso – ha raccontato l’uomo a Russia Today – ci siamo buttati in un fosso, ed è iniziato il bombardamento di artiglieria”.
Federica Mogherini, ministro degli Esteri, ha espresso il suo dolore per l’uccisione del giornalista. “Fino all’ultimo ho sperato che le notizie arrivate nel primo pomeriggio di ieri dall’Ucraina fossero infondate. Alla famiglia va il mio più affettuoso pensiero”, ha dichiarato il ministro che ha espresso solidarietà anche per l’altra vittima, “Invio le mie condoglianze ai famigliari dell’interprete russo” ha aggiunto.
Anche il segretario della FNSI Franco Siddi ha espresso solidarietà: “I giornalisti come Rocchelli non sono soggetti belligeranti e per questo meritano rispetto e un amore permanente che non vorremmo che tanti scoprissero solo il giorno che qualcuno muore”. “Come numerosi altri colleghi ha pagato con la vita il suo modo di fare giornalismo” ha aggiunto Siddi.
Alberto Gentile