Difficile inizio per la stagione balneare, più di 15 tra chioschi, ristoranti e stabilimenti sono stati sigillati per irregolarità. La Procura di Civitavecchia ha infatti sequestrato preventivamente alcune delle più note attività balneari della capitale, imputando abusivismo edilizio e danni ambientali. A essere messa in dubbio anche la validità giuridica con cui i Comuni hanno regolato i rapporti con i gestori dei locali. Così, delimitati dal cordone rosso, tra gli altri, i frequentatissimi Onda anomala e Controvento di Fregene, L’Havana Beach e Altamarea di Fiumicino. Gli avventori potranno comunque accedere alla spiaggia ma senza usufruire delle passerelle, delle strutture collaterali sulla sabbia e di molti altri confort.
In merito si era espresso anche il WWF che aveva ritenuto i tanto discussi chioschi come “principale causa di scomparsa del patrimonio naturale delle dune costiere”.
Sulla questione, che mette a rischio anche centinaia di posti di lavoro, ha commentato Renato Papagni, presidente di Federbalneari Italia:“ Le strutture sono in regola ed è stato chiesto un confronto con il procuratore capo del Tribunale di Civitavecchia per presentare la legittimità delle convenzioni stipulate”. Le associazioni, colpite proprio all’inizio della stagione, promettono battaglia. “Si è superato ogni limite – afferma Marco Falsarella, Presidente di Assobalneari Fiumicino – abbiamo in mano permessi, licenze e tutti i titoli ottenuti dagli organi competenti”.
Chi sceglierà il litorale romano fare i primi bagni quindi, almeno per ora, dovrà accontentarsi, niente passerelle, e più spiagge libere.
Cecilia Greco