Paolo Romano è agli arresti domiciliari. Il presidente del Consiglio regionale della Campania, autosospeso dall’incarico perché candidato alle prossime elezioni europee nelle liste Ncd è accusato di aver fatto pressioni riguardo la nomina del direttore sanitario e quello amministrativo dell’Asl di Caserta. Il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo, che ha condotto le indagini insieme al nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Caserta, ha rivelato che è stato proprio il direttore della struttura sanitaria, Paolo Menduni, a raccontare come Romano gli avesse proposto un accordo politico in merito alla spartizione di incarichi ai vertici della pubblica amministrazione regionale. Quando Menduni si è rifiutato di assecondare le sue richieste sulle nomine dei dirigenti, Romano sarebbe passato a pressioni e minacce.
Oltre alle dettagliate descrizioni degli incontri avvenuti tra Romano e Menduni, gli inquirenti hanno tra le mani delle intercettazioni telefoniche coerenti con le dichiarazioni del direttore della struttura, nonché dichiarazioni di altri dirigenti dell’Asl che confermano la versione del loro direttore, aggiungendo addirittura informazioni riguardanti un’operazione tesa alle dimissioni di Menduni.
Il ministro dell’Interno e presidente dell’Ncd, Angelino Alfano, non ha accolto di buon grado l’arresto del suo candidato e ha dichiarato: “I magistrati potevano fare le loro scelte prima della presentazione delle liste o dopo le elezioni”. A rispondere alla critica è stato il vice presidente del Csm, Michele Vietti, che, oltre a spiegare che le misure cautelari spesso vengono chieste in anticipo ma concesse soltanto in seguito, ha anche tirato una frecciatina al mondo della politica: “Il nostro è un Paese in cui si vota con una tale frequenza che se le iniziative della magistratura dovessero tener conto delle ricorrenze elettorali, probabilmente non vedrebbero mai la luce”.
Corinna Spirito
