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Europee, si infiamma la campagna elettorale. Renzi-Berlusconi-Grillo, è un tutti contro tutti

di Mario Di Ciommo21 Maggio 2014
21 Maggio 2014

renzi grillo berlusconiA pochi giorni dalle votazioni per le elezioni europee si fanno incandescenti i toni del dibattito tra i tre attori principali del panorama politico italiano. La miccia, neanche a dirlo, l’ha innescata Beppe Grillo. La sua intervista a ‘Porta a Porta’, che aveva tutta l’aria di essere un comizio, ha aperto diverse discussioni, sui più disparati argomenti. Non sono mancati attacchi frontali a Matteo Renzi ed al Pd e neanche a Silvio Berlusconi, posto in quella ‘spazzatura’ di cui “l’Italia si deve liberare, ed anche al più presto”. Proprio questo ha stuzzicato il Cavaliere che, si sa, durante le campagne elettorali, non si tira mai indietro di fronte all’occasione di duellare verbalmente.

È un attacco duro, senza mezzi termini ed alquanto personale quello che Berlusconi lancia, di rimando, al leader del Movimento 5 Stelle. “Grillo è un assassino. E’un esperto sul non entrare in prigione perché con colpa ha ucciso tre suoi amici entrando in una strada dove era vietato l’accesso – ha detto il numero 1 di Forza Italia a ‘L’aria che tira’, su La7 – è stato condannato per omicidio plurimo a 14 mesi di carcare”. Ed ancora: “Sentire questo signore che fa il moralista mi disturba. Non faceva spettacoli se non aveva la certezza di farsi pagare in nero, era famoso per questo”.

Alla Camera dei Deputati per il Restitution Day Grillo non ha perso occasione per rispondere a Berlusconi: “E’ uno dei più grandi evasori della storia e dà dell’evasore a me: è un pover’uomo che non crede più in quello che dice”. Ma lo scontro è andato avanti, con attacchi senza esclusione di colpi passando da un “ho fatto leggere i discorsi di Hitler risalenti agli anni trenta e tutti pensavano fossero di Grillo” fino ad arrivare alla risposta minacciosa del numero 1 dei grillini che ha parlato invece di “una guerra di informazione, con giornali in mano alle banche”ed aggiungendo che “queste cose dovranno pagarle e noi abbiamo memoria. Li processeremo online”.

In tutto questo trambusto si inserisce la posizione di Matteo Renzi, che, almeno sul piano dei toni, tenta di distaccarsi dal duo Grillo-Berlusconi. “Vorrei che si smettesse di vivere questa guerra civile verbale tra cani da vivisezionare e cani da non vivisezionare – ha detto l’attuale premier ospite a Pomeriggio Cinque – mentre gli altri litigano io intanto governo”. Ma anche l’attuale premier non è riuscito ed esimersi dalla tentazione della risposta a tutti i costi, dello scontro, della provocazione. Ed allora ecco che sempre a Milano, in occasione del comizio elettorale al Piccolo Teatro che ha preceduto l’ospitata negli studi di ‘Pomeriggio Cinque’, Renzi ha attaccato l’ex cavaliere con un’imitazione di Silvio Berlusconi per spiegare alla platea l’operazione degli 80 euro in busta paga. Per par condicio, naturalmente, immancabile è stata la risposta a Grillo, che più volte, durante la sua apparizione a ‘Porta a Porta’, l’aveva apostrofato come ‘ebetino’: “Se questo lo soddisfa, va bene. Lo faccia pure. A me interessa che non vengano insultati gli italiani”. Finale, immancabile, sulle europee, con Renzi che non nasconde un certo ottimismo: “Sono convinto che domenica vinciamo noi, sarà un ballottaggio tra chi vuole distruggere tutto e chi vuole fare” salvo poi aggiungere “non c’è mai stato in nessun paese europeo un nesso tra il risultato delle europee e il governo. Lunedì sarò al lavoro”.

Mario Di Ciommo

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