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Il lungo viaggio di Lady Matacena verso il carcere di Reggio

di Renato Paone21 Maggio 2014
21 Maggio 2014

matacena vera«Sono contenta di essere in Italia» ha detto Chiara Rizzo, alias Lady Matacena, al telefono con la figlia dopo essere stata presa in consegna dagli agenti della Dia dopo l’arresto dell’11 maggio all’aeroporto di Nizza. Il trattamento riservatole dalla gendarmerie nationale, come riportato dalla maggioranza dei quotidiani italiani, è stato pari a quello utilizzato negli anni passati per gli esponenti della malavita internazionale. È stata scortata alla frontiera di Ponte San Luigi alle 10.43 di ieri mattina, a bordo di una Ford Galaxy bianca della polizia francese con i vetri oscurati, affiancata da due auto con a bordo uomini armati e preceduta da due agenti in moto. Giunta al capolinea è stata fatta scendere tra due ali di poliziotti, vestita di abiti casual e in manette. Quindi, è stata fatta entrare nell’ufficio di polizia di frontiera per notificare gli atti giudiziari relativi alla sua estradizione.

«Voglio stare con voi», ha dichiarato la sorvegliatissima signora Rizzo ai poliziotti italiani, ai quali avrebbe chiesto che le venissero subito tolte le manette. Poi il viaggio, di ben 1.740 chilometri, sotto la scorta della Dia, con una breve sosta all’aeroporto di Fiumicino, dove ha dovuto attendere il volo delle 21.25 per Reggio Calabria, ultima tappa forzata del viaggio verso il carcere calabrese. La meta l’ha raggiunta poco prima della mezzanotte, dove ha trovato ad attenderla sulla pista dell’aeroporto il colonello Gianfranco Ardizzone, che l’ha fatta salire in macchina per poi avviarsi verso l’istituto penitenziario del quartiere Arghillà. Dopo il passaggio del corteo di macchine della Questura all’interno del cortile del penitenziario, il cancello si è chiuso alle loro spalle.
«Alla mia assistita è stato impedito il diritto alla difesa. Giunge in Italia, dopo dieci giorni quando invece si potevano evitare le procedure di estradizione». L’ha detto uno dei legali di Chiara Rizzo, l’avvocato Bonaventura Candido, incontrando i giornalisti all’aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria. Nei prossimi giorni Lady Matacena sarà sottoposta all’interrogatorio di garanzia del gip. Dopodiché la Dia calabrese sarà a Genova per studiare l’immenso archivio sequestrato all’«amico carissimo», l’ex onorevole Claudio Scajola.

Renato Paone

 

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