Un pensiero toccante rivolto ai migranti che in questi giorni hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo e un appello alle istituzioni per favorire i diritti umani al fine di prevenire “queste stragi vergognose”. Sono queste le parole di Papa Francesco alla fine dell’Udienza generale, davanti a 80 mila fedeli in Piazza San Pietro.
Dopo il suo consueto giro sulla papa mobile tra la folla – ma questa volta senza la zucchetta a causa del forte vento – Papa Francesco ha concentrato il suo discorso sulla “fortezza”. Un altro dono dello Spirito Santo che appartiene a tanti fedeli ma anche a tanti “santi sconosciuti” che sono intorno a noi, “uomini e donne che lottano per portare avanti la famiglia, i figli”.
Il dono della fortezza non è necessario solo in situazioni di sconforto e dolorose, è alla base del nostro essere cristiani, nella nostra quotidianità. E poi citando una frase dell’apostolo Paolo afferma: «Tutto posso in colui che mi dà la forza».
A volte – ha concluso il Papa – possiamo essere tentati di lasciarci prendere dalla pigrizia o peggio dallo sconforto, soprattutto di fronte alle fatiche e alle prove della vita. In questi casi, non perdiamoci d’animo, invochiamo lo Spirito Santo, perché con il dono della fortezza possa sollevare il nostro cuore e comunicare nuova forza ed entusiasmo alla nostra vita e alla nostra sequela di Gesù”.
E nuovamente il pensiero del Papa è rivolto ai familiari dei minatori morti nella miniera di Soma, in Turchia e per quelli che ancora sono intrappolati nelle gallerie.
Carlotta Dessì