Non è solo la politica a subire spaccature a causa delle inchieste milanesi sui più recenti scandali italiani. La vicenda Expo ha scritto un nuovo capitolo della disputa tra il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo. In una lettera scritta da Bruti Liberati al Consiglio superiore della magistratura, infatti, Robledo è accusato di aver intralciato l’inchiesta. Il procuratore contesta insomma al suo vice di aver inviato al Csm carte riservate sulle indagini “in una delicatissima fase, mentre erano in corso intercettazioni telefoniche e ambientali e servizi di pedinamento e videoriprese di incontri tra indagati”. Nei giorni scorsi a Palazzo dei Marescialli sono stati ascoltati i procuratori aggiunti Nunzia Gatto, Francesco Greco e Ferdinando Pomarici. Ma soprattutto Ilda Boccassini, la titolare del processo Ruby, proprio l’inchiesta che pochi giorni fa ha causato un’altra spaccatura tra Robledo e Bruti Liberati: in quella circostanza fu l’aggiunto ad accusare il procuratore di presunte irregolarità nell’assegnazione di alcuni fascicoli. In particolare – stando ad una dichiarazione del procuratore generale milanese Manlio Minale – la Boccassini avrebbe raccolto una testimonianza, quella del capo di gabinetto della questura di Milano Pietro Ostuni, senza autorizzazione. Anche secondo Pomarici, l’assegnazione dell’inchiesta alla Boccassini fu un’anomalia. Sembrerebbe infatti che, trattandosi di inchiesta per concussione e quindi reati contro la pubblica amministrazione, il fascicolo sarebbe dovuto finire al dipartimento di Robledo. Al momento pare che il Csm sia diviso tra i membri di destra che spingono per nuove audizioni e quelli di centro e di sinistra che sperano di chiudere in tempi brevi. L’ipotesi più accreditata è quella che prevederebbe il trasferimento di Robledo, considerando che i contrasti in procura rischiano di minare la serena collaborazione con i colleghi. Lo scandalo Expo, infatti, non è l’unico caso che ha visto dure contrapposizioni tra Bruti Liberati e Robledo: le tensioni tra i due sono scattate anche per le accuse reciproche in merito alle inchieste sul San Raffaele, sull’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni e su quella che ha portato alla condanna per diffamazione di Alessandro Sallusti.
Roberto Rotunno