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Lady Matacena in Italia a giorni ma il marito soffre: “Ho pensato di farla finita”

di Nino Fazio12 Maggio 2014
12 Maggio 2014

Lady Matacena attesa in serata, ma il marito soffre

Chiara Rizzo, moglie dell’ex parlamentare reggino Amedeo Matacena, è stata fermata ieri all’aeroporto di Nizza e tratta in arresto, su richiesta della Dia di Reggio Calabria. È accusata – insieme all’ex ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, già arrestato – di aver favorito la latitanza del marito e di aver tentato di distrarre i suoi beni dal sequestro, tramite un sistema di attribuzioni fittizie e con società di diritto estero. Amedeo Matacena era stato condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. L’avvenente signora Matacena, che di professione fa la modella, è stata presa in consegna dalla polizia francese e nei prossimi giorni – completate le procedure per l’estradizione – è attesa a Fiumicino, da dove volerà alla volta di Reggio Calabria. Gli agenti l’hanno prelevata direttamente ai piedi della scaletta dell’aereo proveniente da Dubai, sede della latitanza dorata del marito.

Così parlò Matacena. «Mia moglie – ha detto Matacena, raggiunto via Skype dal Tgr Rai calabrese – non è stata arrestata: è voluta tornare spontaneamente in Italia. Credo sia più corretto sottolineare questo fatto e non dire che è stata arrestata. Poteva benissimo non venire». Scelta che, invece, ha pensato bene di fare lui. La messinese Chiara Rizzo, alias Lady Monaco, è un’icona monegasca, annoverata nel 2010 tra le dieci donne più belle del Principato, dove da anni risiede con tutta la famiglia.

Un uomo distrutto. «Mi sono scoperto tra ieri e oggi per la prima volta – ha confidato Matacena al Tg1 – a pensare veramente di farla finita, poi ho sentito mio figlio: non si può fare». Mentre la moglie sta per essere consegnata nelle mani della giustizia italiana, il marito soffre e medita sull’opportunità di rientrare e consegnarsi ai giudici. Guai, però, a parlare di latitanza dorata. Confidandosi al quotidiano “La Repubblica”, denuncia: «quando mi hanno fermato a Dubai mi hanno levato 21 mila euro di soldi miei, che erano gli unici che avevo e ora non ho più alcuna entrata. Mi mantengo con il mio lavoro. Faccio il maître in un locale».                                                                                                                                         Speranzosi che riesca a consolarsi, tra le asperità degli Emirati arabi uniti, registriamo un ultimo pensiero di accorata comprensione e amorevole perdono rivolto alla moglie: «capisco che in quel momento si sia rivolta a tutti perché era una donna sola, spaventata e ha chiesto aiuto». Matacena perdona, la giustizia no. Almeno si spera…

Antonino Fazio

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