“Chiuso per lutto”. Per un giorno Eataly Roma ha abbassato le saracinesche in segno di solidarietà per la morte improvvisa di un proprio dipendente. Ieri pomeriggio, in una domenica affollata di gente, il giovane, poco più che ventenne, si è accasciato a terra mentre stava lavorando. Probabilmente è stato colpito da un malore improvviso. Sul posto è intervenuta immediatamente l’ambulanza del 118 ma per il commesso non c’è stato nulla da fare.
E’ stata la stessa dirigenza ad esporre all’ingresso un cartello in cui spiegava i motivi della chiusura. Una decisione atipica data la grandezza dell’esercizio: 17.000 mq su 4 piani, il 60% dedicati alla vendita del cibo e il restante alla ristorazione e alla didattica. 23 luoghi di ristoro, 40 aree dove imparare a conoscere e preparare il cibo, 14.000 prodotti in vendita, 8 zone di produzione a vista, e poi sale riunioni e aree congressi.
Eataly, con sedi prestigiose anche all’estero, è una catena alimentare di ristoranti e supermercati, fondata dall’imprenditore Oscar Farinetti, già proprietario di UniEuro, e specializzata nella vendita e nella somministrazione di prodotti rigorosamente italiani. Fin dalla sua nascita Eataly ha proposto il meglio delle produzioni artigianali a prezzi ragionevoli grazie alla creazione di un rapporto diretto fra produttore e distributore e ispirandosi a parole chiave come sostenibilità, responsabilità e condivisione. L’obiettivo è dimostrare che l’alta qualità dell’enogastronomia nostrana è alla portata di tutti. Il primo punto vendita è stato aperto a Torino nel 2007 ma il più grande è proprio quello di Roma inaugurato di recente, lo scorso giugno 2012 nella restaurata struttura dell’antica stazione ferroviaria del quartiere Ostiense
Maria Lucia Panucci