«Per comprendere da dove derivano queste correnti antieuropeiste serve ripercorrere le fasi dell’Europa unita», a dirlo non è una persona qualunque, ma l’ex ministro per gli Affari europei Enzo Moavero, uno dei maggiori esperti d’Europa nonché giudice di primo grado presso la Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo. «Per capire tutti i meccanismi europei bisognerebbe avere sempre un Moavero accanto», la moderatrice Lina Palmerini (giornalista de Il Sole 24 ore) ha citato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per presentare l’ex ministro alla tavola rotonda di giovedì alla Fandango incontro. L’evento dal tema “Il populismo antieuropeo nei media” ha visto la partecipazione anche del corrispondente del quotidiano tedesco Frankfurter Allegemeine Zeitung Jörg Bremer e del Prof. Roberto Biorcio dell’Università Milano Bicocca oltre che studenti italiani e tedeschi.
«Nel percorso di integrazione europea bisogna riconoscere tre fasi fondamentali» ha detto Moavero ricordando come talvolta il crescente sentimento antieuropeo viene trattato con superficialità. La prima fase è quella «pionieristica» che nasce con la Fondazione del carbone e dell’acciaio, con l’adesione «straordinaria» dell’Italia e gli italiani che vedevano gli accordi appena siglati come un metodo per mantenere la pace. La seconda fase è quella «tecnocratica» del libero scambio che va avanti fino alla caduta del muro di Berlino, con il consenso implicito dei cittadini. Il trattato di Maastricht apre l’ultima fase e l’arrivo dell’Euro porta lo «shock» dei paesi, con il popolo europeo che si aspetta una soluzione istantanea ai problemi causati dalla moneta unica e ne resta deluso.
Lega e M5S. Roberto Biorcio autore di un libro sulla Lega Nord, nel suo intervento ha fatto una distinzione tra i due partiti antieuropeisti italiani: «c’è una bella differenza di approccio tra Lega Nord e Movimento Cinque Stelle, la Lega vuole annientare le istituzioni europee, i grillini vogliono cambiarle». Il docente dell’Università Bicocca ha poi precisato che «il partito di Salvini ha già in tasca l’alleanza con Marie Le Pen, i pentastellati si alleeranno probabilmente con i verdi o con Tsipras».