HomeEconomia Fiat, il piano industriale di Marchionne: “Venderemo 7 milioni di auto. E in Italia non licenzieremo nessuno”

Fiat, il piano industriale di Marchionne: “Venderemo 7 milioni di auto. E in Italia non licenzieremo nessuno”

di Giulia Lucchini07 Maggio 2014
07 Maggio 2014

Chrysler CEO Marchionne Speaks To The Media At Company's Headquarters

“Oggi è il primo giorno della nuova vita di Fiat Chrysler Automobile”, così ha annunciato l’ad del gruppo Sergio Marchionne nel corso della conferenza stampa che si è svolta ieri nella storica sede Chrysler di Auburn Hills a Detroit negli Usa. “Verrà attuato un piano industriale coraggioso che sotto alcuni punti di vista rappresenta una rottura con il passato. Fiat e Chrysler condividono sfide e ambizioni e insieme sono il settimo costruttore del mondo”, ha poi aggiunto l’amministratore delegato, impegnandosi inoltre a non licenziare nessuno in Italia. Il nuovo piano industriale per i prossimi cinque anni è stato  presentato ieri da Sergio Marchionne davanti a una platea gremita di investitori e addetti ai lavori. Oltre 50 miliardi di euro di investimento in cinque anni, la garanzia del lavoro per tutti gli stabilimenti italiani attualmente in produzione, il ritorno dell’utilizzo del 100 per cento degli impianti italiani (che oggi lavoranio solo al 53 per cento) e l’esportazione del 40 per cento delle auto prodotte in Italia sono solo alcuni degli obiettivi previsti dal piano. Un piano che punta a vendere 7 milioni di automobili entro il 2018 (oggi il gruppo ne vende 4,4), anche grazie all’Asia, che diventerà il secondo “hub” mondiale dopo gli Stati Uniti.

Nel grande giorno di Fca (acronimo che sta per Fiat Chrysler Automobiles) sono stati poi presentati agli analisti finanziari e alla stampa i progetti di tutte le marche per i prossimi cinque anni. Tra i marchi che dovranno crescere di più c’è la Jeep, l’obiettivo delle vendite balza infatti del 160 per cento a quota 1,9 milioni. Di queste circa 200 mila arriveranno dall’Italia e precisamente dallo stabilimento di Melfi, dove nasce la piccola Jeep Renegade. Lo stabilimento lucano avrà inoltre una produzione garantita per lungo tempo anche grazie alla costruzione di altre 180 mila auto: le 500X. Se gli impegni presi saranno mantenuti si arriverà alla saturazione degli altri stabilimenti italiani e alla fine della cassa integrazione: a Cassino saranno prodotti l’Alfa Giulia, due modelli Alfa compatti (uno sarà l’erede della Giulietta) e un piccolo Suv, a Mirafiori invece saranno realizzati il grande Suv Alfa, il Suv Levante della Maserati e forse anche l’erede della Granturismo. A Pomigliano è stata infine confermata la produzione della Panda.

Ma tutti i riflettori a Detroit si sono concentrati sul grande rilancio dell’Alfa Romeo, tornata negli Usa dopo quasi vent’anni. Nei piani ci sono almeno 5 miliardi di euro da qui al 2018 per lanciare otto nuovi modelli e Alfa punterà a vendere entro il 2018 ben 400 mila automobili, obiettivo piuttosto ambizioso però visto che dagli stabilimenti della marca del Biscione sono usciti lo scorso anno solo 73mila veicoli.

Giulia Lucchini

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