Il nuovo sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha qualche problema: la precedente amministrazione gli lascia un debito comunale che si aggira tra gli ottocentoquarantasei e i milleduecento milioni di euro, l’inceneritore deve essere riconvertito ma non si sa come e, soprattutto, a quindici giorni dal voto, nessun giunta comunale è stata ancora eletta.Candidature. Oltre 350 i curricula arrivati per la candidatura ad assessore ma solo una ventina quelli attualmente pubblicati sulla bacheca del Movimento 5 Stelle di Parma. Quattro mesi fa, nel pieno della campagna elettorale, Pizzarotti, sull’onda del metodo “grillino”, aveva promosso la partecipazione diretta dei giovani che volevano entrare a far parte dell’amministrazione del capoluogo emiliano: bastava mandare il proprio curriculum ed ecco che i più meritevoli sarebbero entrati nella stanza dei bottoni. Finora, però, niente di fatto.
Assessore al Bilancio. Per tranquillizzare i suoi elettori, Pizzarotti, attraverso un video su Youtube, ha ufficializzato la nomina del nuovo assessore al Bilancio, il commercialista Gino Capelli. Nonostante quest’ultimo non compaia nella lista online, è uno dei massimi esperti di crac finanziari: grazie alle sue ricerche vennero intraprese le prime indagini sul caso Parmalat. Una scelta accolta con favore dai cittadini anche se non serve a mitigare il disappunto derivato da un ritardo nella formazione completa della giunta che sta iniziando a pesare sulla “fama” di Pizzarotti e che inasprisce ancora di più le critiche che arrivano dai suoi non pochi oppositori.
Maroni attacca. È di ieri, ad esempio, la nota su Facebook di Roberto Maroni in cui si legge che tutti i nuovi sindaci hanno già fatto la giunta tranne il grillino Pizzarotti a Parma, e continua: “Ma guarda, il super-efficiente-nuovo-che-avanza Movimento 5 Stelle è già impantanato con i soliti traffici sulle poltrone. Sparare cazzate sul blog c’est plus facile, vero Beppe?”. L’ex ministro dell’Interno da giorni lancia battute al vetriolo contro i grillini, definendoli boy scout incompetenti.
Comunque, secondo un sondaggio dell’Emg per il Tg La7 sulle intenzioni di voto alla Camera, il Movimento 5 Stelle si aggiudica altri 4 punti e raggiunge il Pdl al 18,1%. Mentre il Pd sarebbe il primo partito con il 25%.
Mariangela Cossu