Mario Monti ha parlato di Italia, euro ed Europa alla conferenza “La lunga notte dell’euro: chi comanda davvero in Europa” tenutasi a Perugia nell’ambito del Festival di Giornalismo. All’incontro hanno partecipato anche Alessandro Barbera de ‘La Stampa’, Stefano Feltri de ‘Il Fatto Quotidiano’ ed Alexander Goerlach, direttore de ‘The European’.
L’ex primo ministro italiano si è soffermato molto a parlare dell’attuale Unione Europea spiegando, come tutti gli altri ospiti dell’incontro, l’irreversibilità e la necessità di far parte dell’Ue ma ha fatto anche qualche passo indietro parlando degli incontri e delle riunioni tenutesi quando a guidare il paese era proprio lui e la crisi toccava il suo punto più alto. “Ho combattuto molto affinchè le ragioni dell’Italia venissero ascoltate in ambito europeo, per farlo ho usato anche l’arma del veto”. Su quello che invece è il suo grande rimpianto di quel periodo il senatore a vita ha detto: “Mi pento di non aver chiesto lo sforamento del 3% del deficit ma credo che non me lo sarei potuto permettere dato che in quel momento la situazione era davvero difficile. In quel periodo l’aria era pesante perché l’Italia, tra tutti i grandi paesi, è quella che ha il debito pubblico più alto ed anche se l’Europa ce lo avesse concesso i mercati l’avrebbero presa molto male”.
Non è mancato il tempo per tirare le orecchie a tanti paesi europei, accusati di un atteggiamento di servilismo nei confronti della Germania. “Molti criticano l’atteggiamento dei tedeschi ma nelle sedi istituzionali si guardano bene dal dirlo”. Dure critiche ai tedeschi sono arrivate anche da Alessandro Galloni, che a proposito del repubblica federale ha dichiarato: “La Germania non si è assunta le proprie responsabilità, dettate dalla sua posizione di egemonia in Europa, in un momento decisivo dell’economia mondiale ed ha continuato a perseguire i propri scopi, il fiscal compact ne è l’esempio più eclatante”. Critiche al sistema europeo, ed alla troika in particolare, sono arrivate anche da Stefano Feltri: “I paesi che hanno chiesto aiuti vivono molto spesso situazioni umilianti: i ministri di questi paesi prima di fare qualsiasi tipo di riforma devono chiedere il ‘permesso’ alla troika, delegando a loro, in questo modo, le decisioni da prendere”.
Tra spiegazioni economiche e meccanismi europei l’incontro ha toccato anche il tema delle imminenti elezioni europee. “Penso che i partiti tradizionali riusciranno a reggere la spinta delle forze populiste in campo – ha detto Monti – e mi auguro che dopo queste l’Europa cominci a rimboccarsi le maniche per risolvere i propri problemi”. Dello stesso avviso anche Alexander Goerlach: “Questo è il momento dei populismi nel Vecchio Continente. Si cerca una risposta facile ai problemi economici ma per superare questi ultimi non ci sono risposte facili. Sarà dura ma le risposte semplici non sono quelle di cui ha bisogno l’Europa per rialzarsi”.
Mario Di Ciommo