Si è parlato anche di nuove forme di comunicazione e racconto al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. Ieri, giovedì 1 maggio, il suggestivo Teatro della Sapienza ho ospitato l’incontro “Nuovi format crescono: tanti modi per raccontare le notizie”, a cui sono intervenuti quattro sperimentatori delle nuove possibilità di informazione offerte dal web: Bill Adair, della Duke University; Laura Amico di Homicide Watch DC; e i giornalisti Federico Guerrini e Martin Belam.
Uno dei casi più esemplari è sicuramente il lavoro di Laura Amico, fondatrice di Homicide Watch DC, una community in cui viene riportato ogni singolo caso di omicidio commesso nel Distretto di Columbia, grazie alla raccolta di articoli di giornale e fonti ufficiali come tribunali o caserme, ma anche testimonianze di famiglie, amici e vicini delle vittime e dei sospetti. Questo progetto è stato talmente bene accolto da spingere l’Amico a realizzare siti gemelli per altre città, come Philadelphia e Chicago; nonché a programmare un esperimento similare nell’ambito dell’educazione. La giornalista ha dunque saputo cogliere in primis il forte interesse del pubblico per la cronaca nera e in secondo luogo la voglia di poter contribuire alle informazioni tramite il web. Homicide Watch DC è uno spazio di cui le persone vogliono fare parte, perché i casi e le vittime a cui si affezionano e si appassionano non vengono mai archiviati. Lo slogan della community è proprio “Ricorda ogni vittima” e lì ognuno può fare lasciare un ricordo, fare un’ipotesi, raccontare dettagli.
Di tutt’altro taglio il progetto che ha visto impegnato il giornalista Martin Belam per il più grande editore britannico: Mirror Trinity (tra i suoi giornali ricordiamo i celeberrimi Daily Mirror, il Sunday Mirror e People). Belam ha infatti scelto l’ironia come strumento per sponsorizzare il brand del Mirror Trinity e per attrarre un pubblico poco raggiunto dalla carta stampata, quello dei giovanissimi. La comunicazione alternativa da lui proposta sceglie di adottare lo stesso linguaggio dei link e delle immagini più apprezzati dai teenager sui social network: nasce allora IceFail, un sito “funny” che rimanda alla famosa saga cinematografica sci-fi di “Star Wars”; ma anche una serie di mini-videogames che ironizzano sulla politica o ancora delle immagini che ribaltano dei famosi modi di dire. Il tutto ovviamente può essere condiviso sui propri profili Twitter e Facebook.
In ultimo è intervenuto l’italiano Federico Guerrini, che in Spagna e in Francia, ha contribuito alla creazione di giornali in PDF (consultabili su computer e, in formati differenti, su tablet e smartphone), che si focalizzano su un unico argomento estremamente specifico e particolare: uno degli esempi presentati è stata la rivista sull’epicità dello sport. La testata in questione si aggiorna soltanto con notizie che riguardano non lo sport in generale, ma casi in cui degli atleti si sono particolarmente distinti e, con le loro performance, hanno rappresentato lo sport come una battaglia di vita.
Ovviamente tutte queste nuove forme per raccontare una storia sono espressione dell’abitudine ormai diffusa, grazie al web, di cercare le notizie e non più subirle. Non si fruisce più un contenuto nel momento in cui viene trasmesso (come accade per la televisione), bensì quando se ne ha voglia. E mezzi come i giornali (che si parli di carta stampata o di versioni online) risultano ormai obsoleti e non sufficienti a soddisfare la fame di informazione degli utenti. Ecco perché è importante che i giornalisti e i comunicatori sappiano ancora mettersi alla prova, sperimentare e rinnovarsi, alla ricerca di nuovi format che sappiano seguire i mutamenti culturali avvenuti nel pubblico. Come visto soprattutto nel caso di Homicide Watch DC, l’utente del 2014, ormai abituato al mondo dei social network, cerca piattaforme dove fruire attivamente le informazioni e poter dare un proprio contributo.
Non resta dunque che chiedersi se gli esperimenti di comunicazione oggi proposti riusciranno a imporsi presto sul panorama internazionale e se daranno delle basi per creare un business redditizio che attragga gli editori.
Corinna Spirito